Dalla Longanesi il romanzo La dea della fortuna (2016) un thriller dal ritmo serrato scritto da Giuseppe Furno che ha al suo attivo un altro interessante romanzo pubblicato sempre da Longanesi con il titolo Vetro (2013).

Indubbiamente la protagonista principale è la Città Eterna, una città che sotto il sole di metà agosto é quasi vuota e letteralmente cotta dal sole. Fra quanti non sono andati in ferie c’è Fabio Gracco che ha preferito restare in città. Gracco da anni lavora come investigatore privato, ha creato la sua agenzia, la Gracco investigazioni e qualche tempo prima è stato contattato da una sua vecchia compagna d’università (e sua grande fiamma a cui, però, non ha mai confessato quanto provava, conscio della grande disparità sociale esistente tra loro). Sono ormai passati circa vent’anni e la donna, Silvia Sivieri, 47 anni molto ben portati e tre mariti, l'ultimo dei quali, e l’attuale, è il ricco e lanciatissimo in politica, Nicola de Nicola più giovane di lei di sette anni.

La donna chiede a Fabio Gracco di investigare sulla vita privata del marito in quanto sospetta di essere tradita. Gracco in un primo momento rifiuta sapendo bene cosa vuol dire mettere il naso nelle faccende private di un deputato, poi di fronte alla faccia avvilita della sua ex-fiamma accetta.

Dopo appostamenti vari può confermare alla donna, con foto e intercettazioni ambientali, che l’onorevole Nicola de Nicola ha da tempo una infuocata relazione con una bellissima ragazza di nome Carla Caggiani, archeologa di venticinque anni sposata con Marcello Rosso, attore di un serial poliziesco di successo.

Il giorno prima di Ferragosto Francis Mogana, portiere filippino di un palazzo in Corso Vittorio Emanuele II°, nello scendere al di sotto delle cantine, trova il cadavere di una giovane donna.

Si tratta proprio di Carla Caggiani che vi lavorava perché, durante alcuni scavi di consolidamento del palazzo, era stata trovata una favissa dedicata alla Dea Fortuna risalente al 3° secolo A.C.

Chiamata immediatamente la polizia le indagini erano state affidate al viceispettore della mobile Domenico Ramino e condotte dal procuratore aggiunto Lucia Campazzo.

Durante lo scavo Carla Caggiani aveva festeggiato, insieme ad altra persona, il compimento di venticinque anni, infatti su di una tavola viene trovato il residuo di una piccola torta, una bottiglia di champagne e due bicchieri. Altre analisi evidenziano che la donna poco prima di morire aveva avuto un rapporto intimo con il suo amante.

Nel contempo l’investigatore Fabio Gracco viene convocato dall’onorevole Nicola de Nicola. Quest’ultimo è stato accusato dalla moglie di avere una relazione con la bella archeologa e a riprova gli mostra una foto che aveva sottratto di nascosto all’investigatore. Il deputato sapendo (o così lui afferma) di non aver ucciso Carla Caggiani dopo l’incontro all’interno dello scavo assume proprio Fabio Gracco affinché  indaghi e provi la sua innocenza.

Da quel momento le indagini condotte in tandem dal viceispettore e dal vice procuratore da una parte e dall’investigatore privato dall’altra portano alla scoperta che molte persone hanno mentito e altre non sono quelle che vogliono apparire, iniziando dal portiere filippino che il giorno dopo viene trovato impiccato sul terrazzo della casa dove lavorava come portiere.

Le domande che si pongono gli investigatori sono molte: è stato l’onorevole Nicola de Nicola a uccidere? Il portiere che ruolo ha avuto in tutta la vicenda? Il marito della Caggiani sembra avere un alibi di ferro in quanto era lontano (ma non troppo) per girare scene del serial. E che ruolo potrebbe aver avuto la sua amante dichiarando che la notte l’avevano passata insieme.

Quanto abbiamo sopra riportato è una minima parte dei tanti avvenimenti e colpi di scena descritti nel thriller che si rivela un romanzo interessante con scene veloci, personaggi ben delineati e una trama dal taglio cinematografico che avvince il lettore sino all’ultima pagina.

Un brano:

L'estate asciugava il Tevere, gli spellava l'acqua sino ai sassi e lo faceva puzzare di fiume morto.

L'esperienza diceva a Fabio che la follia, quando cova, non ha volto, semmai è solo l'altra faccia d'una stessa moneta, che tirata in aria segna la buona sorte oppure no, in un solo, breve movimento.»

l’autore:

Giuseppe Furno vive a Roma, dove è nato. Dopo varie esperienze lavorative come operaio, custode di museo e marinaio, da molti anni scrive sceneggiature per la radio, il cinema e la televisione, firmando episodi in serie di successo. Ha pubblicato guide di viaggi a piedi e su treni a bassa velocità. Con Vetro ha vinto il Premio Hemingway per la Narrativa 2013.

la quarta:

Come ogni estate, Roma ritrova il suo splendore in un agosto caldo e deserto. Fra i pochi che popolano la città, c’è l’investigatore privato Fabio Gracco, cinquant’anni, un divorzio alle spalle e una vita sentimentale fatta di alti e bassi.

Gracco ha appena svolto un’indagine su un caso d’infedeltà coniugale che coinvolge Nicola de Nicola, un noto politico d’area progressista, astro nascente nella corsa alle primarie per la Regione Lazio. Potrebbe finire tutto così, con una scenata della moglie, l’avvio dell’iter per il divorzio, magari uno scandalo mediatico con le inevitabili dimissioni del politico. Ma le cose si complicano drammaticamente, perché una giovane archeologa viene ritrovata morta nel sotterraneo del palazzo dove ha sede il comitato elettorale di de Nicola.

L’investigatore Fabio Gracco si troverà alle prese con un’indagine delicatissima, in una Roma infuocata, che lo porterà a scoprire passioni segrete e scomode verità.

La Dea della Fortuna di Giuseppe Furno

Longanesi, collana La Gaja Scienza 1236, pagg. 298, euro 16,90