Il 14 gennaio sul Sole 24 Ore ho letto una notizia che mi ha rallegrato. Secondo dati dell’Associazione Italiana Editori (AIE), il 2015 ha registrato un aumento del numero dei lettori di libri con un + 1,7% rispetto al 2014. La fonte informa che il 42% degli italiani, cioè 412.000 persone con più di 6 anni, hanno letto un libro cartaceo all’anno e 4.687 milioni di italiani leggono gli e-book. SSe, da una parte fa piacere a chiunque ami la lettura registrare un aumento dei lettori, dall’altro lato si deve considerare che il 42% della popolazione in età per leggere costituisce meno della metà della popolazione. E da questo punto di vista siamo decisamente  gli ultimi in Europa come numero di lettori secondo un dato presentato dalla stessa AIE alla Buchmesse di Francoforte nel 2015. Un dato che dovrebbe far stupire e riflettere è che nel nostro Paese oltre il 39% di dirigenti e professionisti non legga neanche un libro all’anno, compresi testi per l’aggiornamento professionale. Approfondendo l’analisi, vediamo che sono diminuiti del -2,5% i lettori “forti”, ovvero quelli che leggono più di 12 libri all’anno, mentre sono aumentati i lettori deboli o occasionali (+3,1%) e coloro che leggono fra i 4 e gli 11 libri all’anno.Il dato disaggregato per fascia di età, ci dice che i giovanissimi fra gli 11 e i 17 anni leggono più della media nazionale, ma il dato può essere facilmente interpretato con la frequenza scolastica. Aumentati, anche se di poco, i lettori nella fascia di età oltre i 59 anni, mentre nel 2014 una flessione in negativo c’è stata in tutte le altre fasce di età, comprese quelli dei bambini e ragazzi.Dato interessante è che il 6% di coloro che non hanno libri in casa hanno dichiarato di aver letto libri online o e-book. Fra i lettori più forti spiccano le donne (48,6% rispetto al 35% degli uomini) e i giovani fra i 15 e i 17 anni con un 53,9% rispetto alla media nazionale del 42%.Geograficamente i lettori più assidui si collocano nelle aree del nord-est e del nord-ovest. Fanalino di coda il sud e le isole.