Arriva in libreria La terza (e ultima) vita di Aiace Pardon (2015) romanzo con il quale fà il suo esordio nel campo del thriller la scrittrice Alessandra Selmi.

Tutto inizia il giorno che in un commissariato si presenta una donna di forse cinquant’anni (o forse più) che viene subito classificata come una barbona sia per i vestiti sporchi che indossa che per l’olezzo che aleggia intorno a lei.

La donna afferma di vivere nei d’intorni e anche all’interno della Stazione Centrale di Milano e vuole denunciare l’uccisione di un “clochard”, suo amico. Un povero uomo piccolo, mite di carattere, debole, ipovedente che chiedeva l’elemosina sempre allo stesso angolo della stazione ed era conosciuto con il nome di Aiace Pardon, nome chiaramente non suo in quanto affermava di volersi far chiamare Aiace perchè suonava bene e gli altri barboni avevano aggiunto Pardon in quanto era solito chiedere sempre scusa.

La donna, che nel parlare rivela una cultura assolutamente superiore a tutti gli agenti che la stanno ad ascoltare, sostiene che l'amico deve essere sicuramente deceduto in quanto Aiace improvvisamente è scomparso dopo una serie di avvenimenti molto strani: varie settimane prima un uomo alto, ben vestito e con le scarpe sempre ben lustre (le scarpe erano le sole cose che Aiace, mezzo cieco riusciva a vedere bene) aveva iniziato a lasciare ogni settimana, nel bicchiere cifre sempre crescenti, passando da pochi euro la prima volta per arrivare a cento euro. Poi Aiace era sparito e l’uomo con le scarpe lustre non si era più visto.

La denuncia della barbona, in commissariato non viene neanche presa in considerazione e solo il vice sovraintendente Alex Lotoro, giovane, bello e grande “tombeur de femmes” rimane colpito dalle sue affermazioni e senza alcuna autorizzazione la cerca e trovatola inizia a interrogarla seriamente e viene a sapere che Aiace Pardon aveva un tatuaggio su di un braccio: Lolika forse il nome di una donna amata nel passato.

Dopo un paio di mesi Aiace Pardon viene trovato morto all’interno di un parco. E’ stato strangolato.

Poco tempo prima, a colpi di martello, un altro “sbandato” era stato ucciso in un angolo nascosto della stazione. Forse i due omicidi sono collegati.

Le indagini, sempre non autorizzate, portano Lotoro a scoperte inaspettate, segreti nascosti da decine di anni e con l’aiuto della “barbona” arriverà a risolvere il caso.

Un giallo ben congegnato, e molto, ma molto divertente.

un brano:

«Non temo la morte», disse la barbona con un ghigno. «Tu sì, certamente: hai molto da perdere. Ma io vivo per strada, dormo sotto lastre di polistirene, rovisto nell'immondizia e mangio scarti andati a male. Non ho niente, non ho una casa, un lavoro, denaro, abiti. Non ho nessuno, non ho una famiglia, non ho manco un cane. Un tempo avevo un amico, ma tu me l'hai ucciso. Sono già morta da un pezzo, io.»

l’autrice:

Alessandra Selmi è nata a Monza nel 1977. È editor free lance e collabora con diverse case editrici, tra cui Bietti, Harlequin Mondadori, Garzanti. Scrive racconti e storie vere per il settimanale “Confidenze”.

Il suo primo libro, E così vorresti lavorare nell’editoria. I dolori di un giovane editor, è stato da poco pubblicato dalla Editrice Bibliografica. In questi giorni per i tipi di Baldini & Castoldi, esce La terza e ultima vita di Aiace Pardon, un giallo ambientato a Milano.

la “quarta”:

La nebbia autunnale avvolge Milano quando Aiace Pardon, un mite senzatetto che vive e mendica presso la stazione Centrale inizia a ricevere strane donazioni: prima 5, poi 10, 20 e 50 euro. Il vecchio è quasi cieco e del misterioso benefattore vede solo la punta delle scarpe, eleganti e lucide anche nei giorni di pioggia. Quando 100 euro cadono nel bicchiere dell’elemosina il gioco giunge al culmine e il barbone, poco dopo, sparisce. È stato ucciso dall’uomo con le scarpe lustre? Ne è convinta una senzatetto sua amica, che si reca alla Polizia a denunciarne la scomparsa. Il commissariato al completo si raduna ad ascoltare la deposizione della donna, tanto ripugnante nell’aspetto quanto colta e raffinata nei modi, ma proprio questa stranezza – un ossimoro, direbbe lei – fa sì che nessuno la prenda sul serio. Aiace Pardon sarebbe destinato a rimanere l’ennesimo clochard dimenticato, se le parole di «quella palla da bowling che ha mangiato un dizionario» non colpissero Alex Lotoro, un giovane sbirro che della vecchia è l’esatto opposto. Iniziano così le indagini che porteranno i due a scavare nel passato di Aiace, fino alla scoperta della verità.

La terza (e ultima) vita di Aiace Pardon di Alessandra Selmi

Baldini & Castoldi, collana Romanzi e racconti, pagg. 234, euro 16,00