Apparso nelle edicole italiane per la prima volta nel 1956 nella nuova serie de “I Libri Gialli” (Mondadori) n. 391, riapparso poi solo nel 1981 (nei Classici n. 369), torna questo novembre in edicola la ventesima indagine di Sir Henry Merrivale.

I Classici del Giallo Mondadori n. 1358 presenta La vedova beffarda (Night at the Mocking Window, 1950) di Carter Dickson.

Dalla quarta di copertina:

Un’angoscia oscura serpeggia nelle vie di Stoke Druid, un pugno di case dimenticate tra le verdi colline inglesi. Una mano ignota, firmandosi “La Vedova” forse in omaggio alla cupa figura di pietra che sorge nei dintorni, perseguita gli abitanti con lettere anonime scagliate come frecce avvelenate. Così intrise di malevolenza che nessuno dei suoi bersagli ammetterebbe mai di averne ricevuta una. Non perché dietro le rispettabili facciate si nasconda chissà quale peccato o delitto: anzi, il diabolico mittente si accanisce perlopiù contro gli innocenti. Dunque non c’è niente di vero, ma... se poi la gente pensasse il contrario? Nella piccola comunità dilaga il sospetto. Ed è proprio a causa di uno di questi crudeli messaggi che una donna si toglie la vita gettandosi nel fiume. Pane per i denti del corpulento sir Henry Merrivale, chiamato sul posto a indagare da un amico libraio. Lui è uno specialista dei casi più contorti e, con l’immancabile sorriso sulle labbra, ha tutta l’intenzione di stanare la vipera che infesta l’antico borgo.

Ecco l’incipit:

Quando in un villaggio inglese capita un delitto, cosa che succede molto più spesso di quanto credano coloro che non si sono presi la briga di studiare la storia del crimine, la gente, a causa della rispettabilità del paese, subisce uno choc molto più forte del normale.

Prendete, per esempio, il caso a Stoke Druid nel Somerset.

Qui abbiamo un delitto dalle caratteristiche particolari – un delitto subdolo come un fiumiciattolo sotterraneo carico di veleno – che oltraggiava ancora di più quella rispettabilità. Alcuni ne erano terrorizzati. Ma prima che qualcuno vi accennasse o perfino lo notasse, trascorsero sei settimane, e a quel punto era già tardi.

Stoke Druid, paese antico e sonnolento, è situato a circa trecento metri dalla strada maestra, tra Wells e Glastonbury. Anni prima il Baedeker lo aveva segnalato per la sua chiesa del quindicesimo secolo, rimasta immune dai “restauri” del 1840, e per l’imponente gruppo di pietre, probabilmente druidiche, nei prati a nord-est del fiume.

Ma in quell’estate anteguerra del 1938, il villaggio pareva dimenticato tra le verdi colline. E i suoi abitanti ne erano soddisfatti.

Carter Dickson, pseudonimo di John Dickson Carr (1906-1977), statunitense, è uno dei grandi nell’Olimpo della narrativa poliziesca. I suoi romanzi sono caratterizzati da intrecci ingegnosi, atmosfere fantastiche e una buona dose di humour. Ha vinto l’Edgar nel 1949 e nel 1969 e il Grand Master nel 1962. Creatore dei personaggi di sir Henry Merrivale, detto “il Vecchio”, e del dottor Gideon Fell, è considerato il maestro degli “enigmi della camera chiusa”.

All’interno, il racconto Questione di numeri di Luca Romanello, vincitore del Premio GialloLatino 2014.

La vedova beffarda di Carter Dickson (I Classici del Giallo Mondadori n. 1358), 252 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Maria Luisa Bocchino