Terzo e ultimo volume delle Trilogia con protagonista la figura di Michele Balisteri, commissario della squadra mobile di Roma alle soglie della pensione. Figura caravaggesca, uomo dai contrasti accecanti di ombre e luci. Nel terzo romanzo Michele ripercorre con la mente ossessivamente i fatti che hanno condizionato per sempre la sua esistenza: la misteriosa morte della madre cadita da una scogliera in un'isola vicino a Tripoli e il rapporto di amore contrastato con Laura, ragazza americana figlia dei vicini di casa in Libia.

E' la saga di due famiglie, la storia di un dramma personale e un grande affresco storico delle relazioni politiche, militari ed economiche fra Italia e Libia nel periodo che va dalla presa do potere di Gheddafi alla sua caduta. Lo invito a leggere come un libro di storia. Ovviamente non mancano i riferimenti a giochi di potere inconfessabili, a connivenze e legami fra la criminalità internazionale, fra le attività dello IOR e alcune operazioni finanziarie dall'apparenza cristallina e nei fatti riciclaggio di attività criminali perpetrate ai danni dei più deboli.

“Era stanco di un paese in cui i vertici dello Stato erano dei vecchi che parlavano con accorata preoccupazione del futuro dei giovani a cui loro stessi avevano tolto ogni futuro. Un paese in cui i soldi destinati all'istruzione pubblica erano stati ingoiati da affari illeciti, i cui moltissimi posti di lavoro erano giustificati solo dal voto politico. Un paese in cui una burocrazia spaventosa armata di innumerevoli leggi volutamente cavillose e complicate favoriva una casta di lavoratori improduttivi che aveva lentamente stritolato la parte sana del mondo produttivo. Era stufo di un paese in cui la gente per bene, che voleva davvero cambiare le cose, veniva resa inoffensiva o ammazzata.”

E' questo il romanzo “sociale” moderno, a mio avviso la forma più avanzata e attuale di un “genere” di grande successo popolare ma ancora guardato con snobistica sufficienza dalla critica.

Una precisazione per chi si avvicina alla trilogia per la prima volta. Il secondo e il terzo volume, a mio avviso, non si possono leggere separatamente; il secondo è propedeutico al terzo, mentre il primo può essere letto a sé stante. Nonostante l'autore abbia immesso potenti iniezioni di racconti di fatti e situazioni narrate nel secondo volume, per alcuni di essi rimangono in parte oscuri la genesi e lo sviluppo.

Alla fine del romanzo Michele Balestrieri, uomo dalle molte sfaccettature, troverà le risposte alle sue angosce che ne hanno segnato la vita. Senza paura di scadere nel sentimentalismo deteriore, la scia dell'amore gli indicherà una nuova vita, accanto a una donna.