Con Ellery Queen…

L’assassino è tra noi di Ellery Queen, Mondadori 2014.

Davy Fox, reduce dalla guerra del Pacifico, sa che ucciderà sua moglie Linda, come è avvenuto nel passato da parte di suo padre Bayard, che ha ucciso la propria moglie Jessica ed è stato condannato. Fantasmi del passato e fantasmi di guerra a creare una miscela esplosiva. Anche perché c’è il farmacista, dottor Cain, che ha ballato la rumba con Linda mentre era lontano e questo lo fa ancor più imbestialire. Sogni, incubi, il formicolio alle mani che vorrebbero stringere la gola della consorte dormiente.

Meglio chiedere l’aiuto di Ellery Queen per un riesame del processo, in modo da dimostrare l’innocenza di suo padre ed allontanare, così, questa specie di ossessione maledetta. D’altra parte Bayard stesso glielo aveva detto “Davy, io non ho ucciso tua madre”.

Dunque Ellery al lavoro. In primis visione di tutti i documenti processuali, poi colloquio con i possibili coinvolti, tra cui lo zio e la zia di Davy. Quindi riepilogo minuzioso di tutte le mosse e le azioni che portarono alla morte di Jessica per avvelenamento di digitalina e alla condanna del marito. Domande che sorgono spontanee: la digitalina fu messa nel succo di pompelmo, nel bicchiere, nella caraffa o nel ghiaccio? Analisi certosine, dicevo, e movimento. Qualcuno che penetra di nascosto nella casa di Bayard per rubare qualcosa dal suo segrétaire, bernoccolo in testa ad Ellery, una zitella a scuriosare, spalleggiata da un’altra, e a fare incetta di autografi di cittadini celebri per inserirli nella sua collezione (al momento opportuno verrà a fagiolo), cento compresse di aspirina svanite nel nulla, sorprese familiari e sentimentali, ingresso improvviso nella storia di una amica della defunta, doppio colpo a sorpresa finale. E ci sono pure gli scacchi (mia fissazione).

Una folla micidiale di deduzioni e controdeduzioni, unita ad una atmosfera tesa e ossessiva con squarci di sorriso (vedi le zitelle). Un libro sorprendente. Un classico.