Erano anni che aspettavo di leggere questo libro. Non esattamente “questo” romanzo, ma uno simile che sapesse ricreare l’entusiasmo delle mie prime letture spionistiche, di Ian Fleming e poi del suo unico vero apocrifo all’altezza dell’originale, Il colonnello Sun (1968) di Kingsley Amis che preferì firmarsi Robert Markham.

Di apocrifi bondiani poi ce ne sono stati molto, quelli di John Gardner, di Christopher Wood, dell’amico Raymond Benson (tra i migliori) ma nessuno all’altezza della serie di Fleming o del romanzo di Amis. Negli ultimi anni ho provato cocenti delusioni sia per la snobistica e quasi risibile rilettura di Sebastian Faulks sia per la troppo lunga e, per me, fuori bersaglio sortita di Jeffrey Deaver. Con qualche titubanza ho quindi acquistato Solo di William Boyd, autore noto per la sua conoscenza della situazione africana, come testimoniano A Good Man in Africa (1981) e Come neve al sole (An Ice Cream War, 1982) tra i tanti titoli.

Sorpresa, sorpresa! Un romanzo da leggere e finire nello spazio di due pomeriggi...

      

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