Nelle librerie un nuovo thriller scritto da Jeffery Deaver, pubblicato come sempre da Rizzoli nella collana “Rizzoli Best” con il titolo La Stanza della morte (The Kill Room, 2013). E’ il decimo romanzo della serie dedicata a un detective molto particolare, in quanto tetraplegico: Lincoln Rhyme che come sempre ha al suo fianco Amelia Sachs.

Con un colpo di fucile, sparato da un vero professionista da una distanza di oltre un miglio, alle Bahamas, è stato ucciso un cittadino americano.

Dalle prime convulse indagini sembra che questa uccisione sia stata voluta dal governo americano in quanto una informativa, poi rivelatasi errata, ipotizzava che la persona uccisa Robert Moreno, noto attivista a favore dei diritti  dei popoli del Sud America, stava progettando un attacco terroristico contro la sede di una società petrolifera americana.

Invece Moreno stava organizzando solo una protesta, non un attacco, contro la compagnia petrolifera.

Delle indagini è incaricato Lincoln Rhyme che si reca sul luogo dell’assassinio. Le indagini saranno difficili, la polizia locale non collabora, qualcuno sta facendo scomparire ogni prova, ma vengono alla luce oscuri retroscena.

Intanto la compagna di Rhyme, Amelia Sachs segue le tracce lasciate dalla vittima a Manhattan scoprendo che tutto non è come sembra, ma entrambi sono in pericolo in quanto l’assassino è disposto a tutto, anche a uccidere entrambi.

Il romanzo pone anche un importante quesito etico: la moderna tecnologia ora permette di uccidere una persona stando addirittura a centinaia di chilometri di distanza (si pensi ai droni), ma è giusto uccidere una persona prima che questa abbia commesso un reato? E che dire dei “danni collaterali”? E il “bene del paese” vale la vita di una persona innocente?

L’autore:

Jeffery Deaver è nato a Chicago nel 1950, ha fatto vari mestieri (cantante, giornalista) ed ha esercitato anche la professione di avvocato e nel 1990 ha deciso di dedicarsi completamente al mestiere di scrittore. I suoi romanzi, bestseller internazionali tradotti in 25 lingue e pubblicati in 150 Paesi, hanno venduto nel mondo oltre 20 milioni di copie. Dal Collezionista di ossa, uno dei suoi più grandi successi, è stato tratto l’omonimo film con Denzel Washington.

Sino ad oggi ha scritto varie serie di cui la più lunga e articolata è quella dedicata a Lincoln Rhyme (dieci titoli); Rune (tre titoli); John Pellam (tre titoli) e la più recente dedicata a Kathryn Dance.

Deaver ha scritto inoltre molti altri  romanzi a se stanti e tre “collections.

Tra i suoi ultimi libri, tutti editi da Rizzoli, La finestra rotta (2008), I corpi lasciati indietro (2009), Requiem per una pornostar (2010), Notti senza sonno (2010), Il filo che brucia (2010) e La figlia sbagliata (2010), L’addestratore (2011) e La consulente (2012)

Gli eredi di Ian Fleming hanno affidato a Jeffery Deaver il compito di scrivere altri romanzi che avranno, ovviamente, come protagonista James Bond. Il primo titolo Carta Bianca è stato pubblicato, sempre da Rizzoli, nel maggio del 2011.

Il suo sito è:

www.jefferydeaver.com

Segnaliamo ai nostri lettori che in contemporanea alla pubblicazione del presente romanzo, la Rizzoli ha dato alle stampe nella Bur a una “edizione speciale” e a un prezzo molto conveniente,  della prima indagine di Lincoln Rhyme. Il famoso romanzo Il collezionista di ossa (The Bone Collector, 1997).

la quarta:

Lincoln Rhyme torna in scena, sulla scena del crimine, naturalmente: che questa volta si trova alle Bahamas ed è la stanza d’albergo in cui un cecchino ha ucciso Robert Moreno, cittadino americano, noto attivista a favore dei diritti dei popoli del Sud America. L’omicidio è stato commissionato dal governo degli Stati Uniti per sventare i piani terroristici dell’uomo, ma i primi accertamenti rivelano che Moreno stava preparando una manifestazione pacifica e non un attentato. Per Nance Laurel, rigida viceprocuratore distrettuale animata da una totale, quasi fanatica dedizione al suo mestiere, l’organizzazione che ha eliminato Moreno e altri due innocenti deve essere inchiodata alle sue responsabilità. Rhyme e la sua partner Amelia Sachs indagano seguendo la scienza e l’intuito, com’è loro abitudine. Ma ai Caraibi le tracce lasciate dal cecchino svaniscono appena prima che Rhyme le riesca ad analizzare, e la polizia locale non sembra ansiosa di collaborare. Rimasta a New York, Amelia Sachs segue una pista parallela ripercorrendo gli ultimi giorni di Moreno da vivo: e le sue intuizioni si rivelano così esatte da farle correre pericoli sempre più alti. Nelle pieghe del caso si annida anche un killer con la passione per l’alta cucina, che sa usare da virtuoso i suoi sofisticati coltelli; e intanto nella Stanza della Morte vengono prese decisioni che ancora una volta rischiano di confondere colpevoli e innocenti.

La stanza della morte di Jeffery Deaver (The Kill Room, 2013)

Traduzione Seba Pezzani e Fabrizio Siracusa

Rizzoli, collana Rizzoli best, pagg. 590, euro 18,50