Un parto incredibile del Detection Club…

La strana morte dell’ammiraglio di A.A.V.V., Giunti 2012.

Che cosa sia stato il “Detection Club” (siamo negli anni Trenta) ce lo spiega in maniera semplice e chiara Dorothy L. Sayers nella introduzione “E’ un’associazione inglese di scrittori polizieschi che si incontrano più che altro per cenare insieme e parlare in continuazione di lavoro…Per entrare a far parte del Club bisogna avere scritto dei veri polizieschi (non romanzi di avventura o “thriller”), venire segnalati da due o più soci, essere votati dal Club e infine prestare giuramento”. Seguono delle regole da rispettare nell’attuazione delle storie.

Insomma questi soci un po’ fanno sul serio e un po’ si divertono. Come in questo caso. Uno inizia la storia e gli altri giù a continuarla senza sapere che cosa abbia in mente il suo predecessore. Sono ben dodici tra cui la nostra Agatha Christie che attira sempre l’attenzione dei lettori di ogni luogo e tempo (vedere copertina con suo nome e cognome in caratteri stratosferici).

Prologo di Chesterton: tre immagini nelle volute di fumo dell’oppio, “tre momenti della progressiva rovina di un uomo”. O arrangiatevi. Siamo A Lingham. Neddy Ware, ex sottufficiale della Royal Navy, vede arrivare sul fiume la barca del vicario, Dentro c’è l’ammiraglio Penistone colpito al cuore con uno strumento a lama sottile. indossa un cappotto, ha un giornale in tasca e nella barca viene trovato il cappello del vicario e una chiave. La gomena risulta tagliata.

Indaga l’ispettore Rudge “alto e magro, con il volto glabro e la carnagione giallastra”, fuma la pipa, è metodico, sistematico, sempre con il suo taccuino di appunti dietro, paziente, gli piacciono le susine (ricordo di ragazzo), appassionato di rose (una delle preferite la Madam Abel). Pignolo, non lascia nulla al caso (addirittura avvia una serie di indagini su ciascuno degli abitanti!), un uomo normale dunque, un uomo comune che “Non aveva il conforto del violino, né del flacone di cocaina, non passava il tempo a fare i nodi, o collezionava farfalle, oppure a distinguersi in qualche modo con attività estranee al lavoro” (frecciatina a Holmes da parte di Ronald A. Knox).

Secondo lui Penistone è stato ucciso da un’altra parte e poi infilato nella barca. Si scopre che si era messo nei pasticci a Hong Kong nel 1911 per una questione privata. Praticamente “C’entrava una donna”. Una vicenda che ruota intorno agli orari e alle evoluzione delle maree con gente che scappa da tutte le parti (vedi la nipote del vicario e il vicario stesso). La Christie ci infila pure la signora Davis che fa una capa tanta al nostro commissario (però lei tiene la bocca chiusa, tende a precisare), non mancano i colpi di scena e arriva pure un altro morto ammazzato.

Insomma un tourbillon di supposizioni, di “incasinamenti” magistrali e io mi immagino il povero Berkeley che suda come se fosse davanti ad un altoforno aperto per rimettere tutti i tasselli al loro posto. Al termine del libro altre soluzioni di nove (mi pare) degli autori a dimostrazione della loro incredibile capacità creativa.

Conclusa la lettura occhi sbarrati, mani tremanti e un “Li mortacci!” (misto di imprecazione-ammirazione) che viene su rigoglioso e spontaneo.