Il mistero delle donne impiccate, l'ultimo romanzo di Stelvio Mestrovich, non vede protagonista né l'ispettore capo della Polizia di Stato Giangiorgio Tartini né il commissario della Polizia austriaca Clemens Pallavicini che risolse il caso de "Il mostro di Ebersdorf" (Acar edizioni, 2011), ma il Capitano dei Carabinieri Marco Mosetti, in forza al Comando Provinciale dell'Arma a Lucca, sito nel Cortile degli Svizzeri.

Lucca, dunque, come sfondo della vicenda e non più Venezia e Vienna.

Mosetti ha una sorella lesbica, che vive a Muggia, e una compagna di nome Emma che abita nella piana lucchese. Si distinguono nella sua squadra il tenente Sergio Croci, un simpaticissimo romagnolo, e il tenente Francesca Rosati di Poggio a Caiano.

Lucca, con le sue viuzze medioevali, con le sue numerosissime chiese e con le magnificate mura,  offre e accentua un misterioso caso che turba la sua tranquillità di città proverbialmente sana e schiva.

Uno "spaccato" tutto toscano che invoglia alla lettura.

Il mistero delle donne impiccate (A.Car.) di Stelvio Mestrovich - pag 152 - Euro 12,00 - ISBN 9788864900568

Stelvio Mestrovich è nato a Zara  il 20 giugno 1948 da genitori italiani. Da parte di padre, l'origine è russa. Attualmente vive a Lucca. Inizia con la Poesia e con la pubblicazione di due raccolte "Il mio ultimo chiarodiluna" e "Il Ponte-die Brucke", riportate in diverse antologie europee. Nel 2011, parte delle sue liriche, tradotte in albanese da Shpend Sollaku Noè, vengono pubblicate a Pogradec con il titolo "Puthja sipas mёnyrёs sё Gustav Klimtit" (copertina di Edlir Poda), grazie all'interessamento di Afroviti Gusho. Le poesie di Mestrovich, tradotte in tedesco da Renato Vecellio, sono state inserite per anni nella rivista viennese "LOG", patrocinata dall' UNESCO.

Stelvio Mestrovich Wotninsky è uno scrittore che, dopo avere esordito nella narrativa con due romanzi in forma di diario "Suor Franziska" (che vinse il Premio Viareggio Giovani-Farabolina) e "Il diario di Lucida Mansi", si è dedicato al genere poliziesco con "Venezia rosso sangue" (Dario Flaccovio Editore), "Delitto in Casa Goldoni" (Carabba Editore)  "La sindrome di Jaele" (Kimerik Edizioni), creando la figura dell'ispettore capo della Polizia di Stato Giangiorgio Tartini, e "Il mostro di Ebersdorf", pubblicato da Acar Milano (2011), dove cambiano scenario (da Venezia si passa a Vienna) e protagonista (il commissario Clemens Pallavicini prende il posto di Tartini).

Stelvio Mestrovich è anche un musicofilo del tardo barocco, con particolare conoscenza della vita e delle opere di Antonio Salieri (grazie alla sua tenacia, nel 2000, è stata posta a Vienna una lapide commemorativa sulla facciata della casa in Goettweihergasse n. 1, in cui il compositore legnaghese visse per oltre 30 anni, e a Lucca è stata intitolata una strada ad Antonio Salieri), Andrea Luca Luchesi, Pietro Alessandro Guglielmi, Baldassare Galuppi. E' merito suo se oggi il Ridotto del Teatro "G.Verdi" di Trieste è intitolato al direttore d'orchestra e compositore Victor de Sabata.

Relativamente alla Musica, Mestrovich ha pubblicato "Appunti di archeologia musicale" (Pagnini e Martinelli, Firenze), "Anton Diabelli, un genio tranquillo", "W.Mozart, il Cagliostro della Musica" (Edizioni Portaparole, Roma), con traduzione e pubblicazione in francese, "Vita e opere dei compositori dimenticati dal 1600 al 1900" (Carabba Editore). Quest'ultimo libro è stato favorevolmente accolto nelle varie presentazioni ai conservatori musicali, tra i quali il "Vincenzo Bellini" di Palermo.