Filippo Strumia è un noto e stimato psichiatra e psicoanalista di orientamento Junghiano che nel recentissimo passato ha pubblicato un libro di poesie. Ora con il thriller Flumen (2012) esordisce nel campo della narrativa.

La vicenda si svolge a Roma, in pieno agosto, con un caldo infernale. Il commissario Capuano deve occuparsi di un caso molto particolare. E’ stato ucciso un benzinaio, in una stazione di servizio che si trova proprio in pieno centro della città.

Le modalità dell’omicidio fanno pensare a un rituale satanico o di una setta particolare in quanto l’uomo è stato legato e bruciato. Attorno al corpo carbonizzato vengono trovate sei lucertole anch’esse bruciate una settima si trova nella bocca del morto.

Le indagini sono difficili, in un ambiente che comprende anche vari barboni, un collega del morto di nome Edmondo, un laureato che ha lasciato la carriera accademica per fare il benzinaio e con una sua visione della vita molto particolare e poi una coppia che gestice un centro di accoglienza per barboni. Inoltre, cosa strana, dall’esame del corpo del morto si riscontra un alto tasso di alcool nel corpo e un componente chimico che serve alla preparazione dell’assenzio.

Nel corso delle indagini ci saranno altre morti, entrano in scena altri strani personaggi,  sette sataniche come quella dei Tutankhamon Today, il cui capo sembra saperne qualcosa. e non ci si deve dimenticare del benzene.

Tante persone, sette, rituali si intrecciano in questo “affair” che porterà il commissario sulle rive del Tevere e qui troverà una soluzione assolutamente fuori dal comune

un brano dal prologo:

<<.....Così fu svelata la molecola del benzene: la quarta mano è offerta all’atomo di destra e a quello di sinistra alternativamente, ma a una tale velocità da diffondersi, spalmarsi, uniformemente nello spazio. Le molecole non hanno pietà. Il cuore non smette di pompare il sangue, le miofibrille proseguono cieche il loro compito meccanico, il diaframma continua ad aspirare aria nei polmoni e l’architettura biologica si trasforma in una perfetta macchina di tortura. L’uomo continua a urlare, urlare e non può fermarsi, mentre le fiamme leccano la carne con l’indifferenza della tigre. Una catena d’istanti per bruciare vivo. Il sangue scorre ignaro, pompato, nei vasi sempre più piccoli, sempre più tenui, finché l’ossigeno si poggia sulle membrane, le trapassa e affonda nei tessuti, sganciando l’emoglobina. Il treno delle cellule, lanciato nella corsa del vivere, non arresta il suo slancio di fronte a una fine imminente e terribile. I neuroni, indifferenti, allestiscono nell’anima lo spettacolo di un dolore indicibile, senza testimoni, mentre un uomo brucia, cosparso di benzina.>>

l’autore:

Filippo Strumia Nato nel 1962, vive e lavora a Roma come psichiatra e psicoanalista di orientamento junghiano. Per Einaudi ha pubblicato nel 2011 il fortunato libro di poesia Pozzanghere. Questo è il suo primo romanzo.

La quarta:

Il cadavere di un benzinaio, arso vivo e con le gambe legate, giace disteso in una stazione di servizio nel centro della città. Intorno al corpo, a disegnare un cerchio o forse un esagono, sono disposte sei lucertole carbonizzate. Dai denti serrati della vittima pende lo scheletro di una settima lucertola. Il commissario Capuano, svogliato e sornione, conduce le indagini intorno a questo strano assassinio concentrando i sospetti su un benzinaio, Edmondo, collega della vittima. L’uomo è in realtà un intellettuale che ha abbandonato la carriera accademica per coltivare una personale e bizzarra visione del mondo. Ritiene, infatti, che i barboni siano al servizio di forze malvagie e celino una natura oscura, divina o demoniaca. Quando, nei giorni seguenti, si susseguono altri omicidi di benzinai, il commissario Capuano si troverà a scoprire il legame che unisce barboni, benzinai e segreti rituali, dipanando così, sullo sfondo di una metropoli arcana e deformata, il fiume degli accadimenti verso la sua inimmaginabile conclusione. Visionario, lirico, misterioso, Flumen è uno straordinario esordio narrativo tra giallo e metafisica che unisce alla forza del caso letterario l'unicità del grande romanzo.

Flumen di Filippo Strumia (2012)

Elliot Edizioni, collana Scatti, pagg. 317, euro 16,50