La Fanucci Editore pubblica un altro romanzo dello scrittore americano Robert Littell.

Infatti come rilassante lettura estiva troviamo in libreria il thriller Il giovane Philby (Young Philby, 2012).

Robert Littell ha lavorato come giornalista sopratutto per il Newsweek durante il periodo della Guerra Fredda  e queste sue esperienze lo hanno portato poi a scrivere prevalentemente storie di spionaggio che hanno come protagonista la Cia oppure ambientate in Unione Sovietica

Nel presente romanzo ci narra l’affascinante storia di una spia inglese diventata famosa in tutto il mondo, si tratta di Harold Adrian Russell Philby, detto "Kim", fu un agente segreto britannico e, dal 1963, sovietico. Da sempre comunista, lavorò per l'NKVD e il KGB dall'interno dell'apparato militare, del corpo diplomatico e del servizio segreto del Regno Unito.

Philby nacque in India: suo padre, St. John Philby, diplomatico ed esploratore, studioso delle culture orientali e convertito all'Islam, fu, tra l'altro, consigliere del re saudita al-Sa'ūd. Il suo soprannome gli venne dal personaggio principale del romanzo di Rudyard Kipling: Kim.

Dal 1936 al 1963 fu un agente doppiogiochista che lavorò per l'URSS tramite i vari incarichi affidatigli dal suo Paese; dal 1963, anno della sua defezione e della fuga a Mosca, fino alla morte avvenuta nel 1988, visse invece in Unione Sovietica dove lavorò direttamente per il KGB come istruttore.

Philby non fu l'unico britannico a lavorare per l'URSS in quegli anni: egli era una delle Cinque Stelle o Cambridge Five (Donald MacLean, Guy Burgess, Anthony Blunt, John Cairncross e lo stesso Philby), giovani facoltosi di famiglie altolocate e borghesi che fin dagli anni degli studi avevano abbracciato la causa del comunismo e che, da posizioni di rilievo nell'intelligence, si rivelarono essere agenti al servizio dell'URSS fino alla loro defezione.

Nel romanzo seguiremo la vita di Philby tra realtà storica e ottima inventiva dell’autore.

l’autore:

Robert Littell, nato a Brooklyn nel 1935, vive attualmente in Francia. Laureato alla Alfred University, si è poi arruolato in marina e ha lavorato come giornalista, soprattutto per il Newsweek, negli anni della Guerra Fredda.

Fanucci Editore ha pubblicato nel 2009 L’Oligarca, vincitore nel 2005 del Los Angeles Times Book Prize nella categoria Mystery/Thriller, e nel 2010 L’epigramma a Stalin, che ha ottenuto importanti riconoscimenti dalla critica, ed è stato nominato miglior libro dell’estate 2010 dal settimanale Sette del Corriere della Sera.

Per Fanucci è uscito anche I figli di Abramo nel 2011.

la quarta: 

Chi è veramente Kim Philby? O meglio: per chi lavora? Il giovane Philby dalle guance rosee e dai capelli scompigliati bussa alla porta di Litzi Friedman, una disinibita comunista viennese, e la conquista con la sua balbuzie. Così comincia la carriera di uno dei Cambridge Five, gli agenti segreti britannici più leggendari della storia. La sua vicenda viene narrata da dieci personaggi, ciascuno con una propria versione dei fatti. A volte comico, a volte commovente – ma sempre tra le righe – e necessariamente crudo, questo romanzo ha la vivacità di un diario plurimo scritto in prima persona e affascina con le sue curiose incursioni nel privato dei protagonisti: Stalin in carne e ossa così deludente rispetto alle foto ufficiali; Litzi impavida attivista, ma gelosa della compagna dal seno prorompente; il capitano russo Gusakov che non capisce di essere stato fatto prigioniero dai suoi stessi capi, e quando viene incarcerato pensa che lo stiano facendo ‘entrare dalla porta sbagliata’.

Per la cronaca: dopo le vicende qui riportate, Philby riuscì a mettersi in salvo e visse gli ultimi venticinque anni della sua vita a Mosca, lavorando come istruttore per il Kgb. Morì nel 1988.

Il giovane Philby di Robert Littell (Young Philby, 2012)

Traduzione Olivia Crosio

Fanucci Editore, collana Tif Extra, pagg. 227, euro 16,00