Thornton Wilder è un autore universalmente conosciuto come uno dei maggiori scrittori americami dello scorso secolo, scrittore di opere di narrativa, teatro e saggistica ha vinto innumerevoli e importanti premi.

Il romanzo che ci presenta la Castelvecchi Editore, dal titolo L’ottavo giorno (The Eighth Day, 1967) ebbe a suo tempo un grande successo, trovò anche dei denigratori, ma dopo poco cadde quasi nel dimenticatoio. In Italia fu a suo tempo pubblicato nel 1967 dalla Garzanti. Poi nessuna ristampa sino ad oggi.

L’edizione odierna, viene presentata con una prefazione di John Updike e una postfazione di Tappan Wilder.

Il romanzo che alla sua pubblicazione rimase per ben ventotto settimane in vetta alla classifica dei romanzi più venduti, è un racconto epico, lunghissimo e interessante di vendette e di rancori e tutto inizia in una cittadina mineraria dell’Illinois all’inizio dello scorso secolo quando, durante una esercitazione di tiro a segno, Breckenridge Lansing, direttore della miniera fu ucciso da un colpo di fucile che sembrava partito dall’arma di John Barrington Ashley. Questi era il principale collaboratore dell’ucciso.

John Asheley, pur proclamandosi innocente, fu arrestato e condannato a morte, ma durante un trasferimento, riuscì a fuggire ricostruendosi faticosamente una vita per poi sparire in Cile.

Ma  il romanzo ci narra pure la vita e le situazioni della famiglie dei Lansing e degli Asjley, rimasti senza i rispettivi capifamiglia. Per i figli e le mogli sarà una vita di odio, vendette e di rancori recipoci.

L’autore: 

Thornton Wilder (Madison, 1897 - Hamden, 1975). È considerato uno dei maggiori scrittori statunitensi del Ventesimo secolo, vincitore di ben tre premi Pulitzer, uno per il romanzo Il ponte di San Luis Rey ( 1927) e due per le commedie Piccola città (1938) e La famiglia Antrobus (1943). Fra le altre sue numerose opere di narrativa, teatro e saggistica, sono da ricordare i romanzi Il cielo è il mio destino (1934) e Idi di marzo (1948), nonché i testi teatrali II lungo pranzo di Natale (1931) e La sensale di matrimoni (1938, riscritto nel 1954), da cui è stato tratto il celebre musical Hello, Dolly!, interpretato poi sugli schermi cinematografici da Barbra Streisand. Ha tradotto in lingua inglese le opere di André Obey e Jean-Paul Sartre, e ha scritto anche i libretti di due opere. Il suo ultimo romanzo Tììeophilus North è stato pubblicato nel 1973. Wilder è morto nel sonno all'età di 78 anni.

la quarta: 

"All'inizio dell'estate del 1902, John Barrington Ashley di Coaltown, un piccolo centro minerario dell'Illinois meridionale, venne processato per l'uccisione di Breckenridge Lansing. Giudicato colpevole, venne condannato a morte. Cinque giorni dopo, all'una del mattino di martedì 22 luglio, sul treno che lo conduceva all'esecuzione capitale, John Ashley sfuggì ai suoi custodi...".

Così inizia "L'ottavo giorno", uno dei più bei romanzi di Thornton Wilder (vincitore del National Book Award nel 1968), al quale lo scrittore lavorò tra il 1962 e il 1963 in una sorta di esilio volontario nella cittadina di Douglas, in Arizona. Il romanzo si snoda lungo un arco di tempo che va dal 1845 fino alla Seconda guerra mondiale, seguendo e incrociando le drammatiche vicende degli Ashley e dei Lansing, le due famiglie piagate dalla sventura, in una lunga serie di vendette trasversali, dolori equivoci e brucianti rancori di cui le mogli e i figli, inermi testimoni dell'accaduto, rimarranno irrimediabilmente vittime nel corso degli anni fino all'imprevedibile, drammatico esito finale.

L’ottavo giorno di Thornton Wilder (The Eighth Day, 1967)

Traduzione Mariapaola Ricci Dettore

Castelvecchi Editore, pagg. 382, euro 19,50