Ci sono romanzi che superano la pagina scritta, che vanno oltre le vicende che raccontano, che vivono pagina dopo pagina, che accompagnano il lettore in un vortice di sentimenti e sensazioni facendolo divenire parte di un mondo che si apre, inaspettato e tragico, dinanzi ai suoi occhi.

Ovunque io sia di Romana Petri è un romanzo magnifico, affascinante e suggestivo. Ripubblicato da pochi mesi da Beat (Biblioteca Editori Associati di Tascabili - prima edizione Cavallo di Ferro - 2008), narra le vicende di tre donne che attraverso gli ultimi settant’anni della storia portoghese.

Margarina, Ofelia e Maria do Ceu, le quali divengono, loro malgrado, specchio di una società dolente e complessa, che muta e si trasforma attraverso lo scorrere del tempo e dagli anni quaranta, si muove nella dittatura di Salazar, fino alla rivoluzione dei garofani del 1974, fino ad approdare ai giorni nostri. E in questo mondo in evoluzione vivono, amano e soffrono le tre donne magnifiche e complesse che sono il cuore stesso del romanzo. Donne che rappresentano e realizzano una struggente maternità, a volte negata, a volte ceduta, spesso generosa e incrollabile, che vive in loro, che con loro trascende la stessa vita. Accanto a queste figure femminili si pone un’altra protagonista della storia… la quarta donna, splendida e dolente, la città Lisbona, con i suoi colori e la sua vita, con le sue strade e le sue genti, con il suo fascino malinconico che si muove impalpabile sulle note del Fado.

Il romanzo della Petri è denso e strutturato, si dipana avvolgente e commovente per oltre 600 pagine creando un mondo di suggestioni e fascino che spinge alla più completa delle immedesimazioni. La scrittura è affilata e scandita, e dimostra che ci troviamo di fronte a una grande scrittrice. I personaggi sono complessi e approfonditi, reali, concreti… umani. Dall’evoluzione della saga familiare si mostrano nudi e concreti il dolore e la gioia dell’esistenza, che colpiscono al cuore, e allora… ci si scopre commossi e appassionati, la voce si spezza e gli occhi sono lucidi mentre si chiudono le ultime pagine di un meraviglioso romanzo.