Un aprile davvero speciale, quello de Il Giallo Mondadori. Mauro Boncompagni - pietra miliare della Mondadori - presenta uno speciale tematico imperdibile dal titolo Delitti in luna di miele (Gli Speciali del Giallo n. 66): due romanzi e un racconto incentrati su ciò che accade quando un viaggio di nozze si tinge di giallo.

Nessuno, neanche in tempo di crisi, è disposto a rinunciare alle nozze e alla consequenziale luna di miele, così come nessuno penserebbe che questo lieto evento possa venir macchiato del sangue di un omicidio: «Nessuno tranne gli scrittori di gialli - specifica Boncompagni nell’introduzione, - perché loro ci sguazzano nei viaggi di nozze delittuosi».

Ecco il ricco menu di questo speciale.

   

Il delitto non invecchia (The Chill, 1963) di Ross Macdonald

Tradotto da Vincenzo Mantovani, il romanzo appare per la prima volta in Italia nei Rapidi Mondadori n. 13 (1967), per poi passare ne I Classici del Giallo n. 248 (1976).

   

Il celebre investigatore Lew Archer viene avvicinato da un uomo abbandonato improvvisamente dalla moglie. «Il mio matrimonio è durato un giorno: meno, anzi. Tutti, compreso mio padre, non fanno che dirmi che dovrei chiedere l’annullamento. Ma io non voglio né l’annullamento né il divorzio. Rivoglio mia moglie». A solo un giorno di distanza dalle nozze, Dolly scompare per seguire un uomo misterioso, ed ora il neo-marito Alex è disperato.

Un caso difficile per Archer, è vero, ma anche all’apparenza chiaro e lineare: due qualità che perderà ben presto per diventare un groviglio di vipere e di menzogne in cui il bravo investigatore rischierà grosso.

Il delitto non invecchia è «forse l’apice della produzione narrativa» dell’autore, secondo il curatore dell’antologia, e non si può che essere d’accordo con lui.

       

Paura al chiaro di luna (Justice Enough, 1956) di Harry Carmichael

Tradotto da Maddalena Damiani, la prima ed unica edizione del romanzo risale a Il Giallo Mondadori n. 1826 (1984).

    

David Eastwood e signora, di Londra, sono in viaggio di nozze quando un terribile incidente funesta l’evento: lui muore precipitando con l’auto e lei si salva per un pelo. La dinamica dell’incidente non convince l’assicurazione e quindi entra in campo Piper, perito dal grande fiuto investigativo. La domanda che egli si pone subito è ovvia: Eastwood, il marito in questione, «è il tipo d’uomo che tenta di ammazzare la moglie durante il viaggio di nozze per riscuotere l’assicurazione?»

Il caso è spinoso, sia perché la moglie non si è del tutto ripresa dal coma e non può ancora raccontare come si siano effettivamente svolti i fatti, sia perché il committente di Piper sembra avere sospetti interessi in tutta la vicenda: cos’è veramente successo durante quel viaggio di nozze?

         

La settima moglie di Barbablù (Bluebeard’s Seventh Wife, 1936) di Cornell Woolrich

Tradotto da Mauro Boncompagni, il racconto appare per la prima ed unica volta raccolto nell’antologia omonima de Il Giallo Mondadori n. 2369 (1994).

  

Dokes, e  tutta la polizia, è sulle tracce di un omicida senza però grandi risultati. Fra le molte schede di segnalazione che passa in rassegna una gli colpisce l’attenzione: James Garvey, che è «affetto da crisi ricorrenti di follia omicida», una follia però mirata curiosamente solo alle donne che ha sposato.

Parallelamente Dokes fa amicizia con l’uomo che sua sorella ha sposato e con cui è appena partita in viaggio di nozze... e si rende conto che tutti gli indizi portano alla terribile conclusione che il neo-genero è l’assassino che stanno cercando, quello che uccide le donne che sposa. Riuscirà Dokes a raggiungere in tempo la coppia in luna di miele ed avvertire la sorella che il suo nuovo marito è forse un pericoloso assassino psicopatico?

        

Storie diverse, ritmi diversi e stili diversi. Ma un unico obiettivo comune: intrattenere e affascinare tutti gli amanti del giallo classico.