Mauro Boncompagni, colonna portante del Giallo Mondadori, presenta questo luglio la sua nuova opera di raccolta: il numero 97 de “Gli Speciali del Giallo Mondadori”, dal titolo L'identità perduta.

Per sapere tutto dei testi presenti, si rimanda agli Archivi di Uruk.

Le trame

L'ombra inafferrabile di Virginia Perdue

Nicholas Matheny si risveglia in un letto d’ospedale e scopre di essere stato sottoposto a un’operazione alla testa. Il guaio è che non ricorda niente di sé e della propria vita. Cosa gli è accaduto? E perché si è deciso di rinchiuderlo in un istituto psichiatrico? L’amnesia alimenta atroci sospetti. Potrebbe essere vittima di un complotto, ma in tal caso non sarà facile dimostrarlo, per uno che non sa neppure come si chiama.

Incubo di Cornell Woolrich

Destatosi di soprassalto, Vincent Hardy ha il volto coperto di sudore. Ha sognato di uccidere un uomo in una stanza ottagonale rivestita di specchi. Non sembra però trattarsi di un sogno, perché gli restano tracce tangibili dell’episodio: un graffio, dei lividi sul collo, un bottone, una chiave dalla forma bizzarra. Intrappolato nella spirale di un incubo, Vince dovrà indagare su se stesso per scoprire se è davvero un assassino.

Le strane amnesie di Larry Loman di Edgar Wallace

Per avere in passato contratto la malaria, il detective Larry Loman soffre di periodici vuoti di memoria. E dimenticare all’improvviso diverse ore della propria giornata non è la condizione ideale per chi si trova ad affrontare un’imprendibile banda di criminali. Larry dovrà dunque misurarsi con un avversario altrettanto sfuggente, in un’estenuante ricerca di indizi: la sua mente.

L’incipit dell’Introduzione

Una donna si sveglia in un letto d ospedale. È confusa, si sente strana, non riesce a ricordare né il suo nome né gli eventi che l'hanno condotta lì. Il suo passato è uno spazio vuoto. Per fortuna, però, un medico amico l'aiuta a riprendersi, a rievocare i suoi trascorsi. E mentre la donna cerca di ricomporre a poco a poco le tessere del puzzle che l'hanno portata in quel luogo, nella sua mente si insinua il terribile sospetto di essere stata coinvolta in un omicidio. Cambiamo scena e passiamo a un uomo che torna in sé dopo una sbronza colossale. Scopre di trovarsi in una camera d'albergo, ma non è solo. Con lui c'è una donna. Chi è quella donna? Lui non lo ricorda. Sembra che dorma, ma un filo di sangue che le cola dalla bocca è il chiaro indizio che qualcuno l'ha assassinata. Ma chi? Lui stesso? O un assassino misterioso che è riuscito a dileguarsi scaricando la colpa del suo delitto su un innocente? Se solo l'uomo riuscisse a ricordare…

L'incipit de "L'ombra inafferrabile"

Il primo proiettile non lo colpì. Passò sibilando sopra la sua testa e finì tra i cespugli che si allineavano lungo la pesante rete metallica. Si fermò, adirato e incredulo, ma non molto spaventato. In quella valle, con i suoi campi d'aviazione e le sue fabbriche di aeroplani, l'oscuramento veniva osservato scrupolosamente. Un muro di tenebra stava fra lui e l'uomo con la rivoltella. Se fosse rimasto immobile, senza far scricchiolare la ghiaia, sarebbe stato al sicuro.

Aspettò parecchi minuti, finché un aeroplano decollò da una pista vicina. Quando il rombo dei motori divenne assordante, cominciò a correre. Il laboratorio era poco lontano.

L'incipit de "Incubo"

La prima cosa che vidi fu un bellissimo volto, lo splendido viso di una ragazza, simile a una maschera bianca e leggermente luminosa che ondeggiava solitaria nella crescente oscurità. Come se portasse con sé una luce che la illuminava dal di sotto. Era tanto bella e tanto falsa, e a me sembrava di conoscerla così bene, che il mio cuore ne fu straziato.

Non c'era ancora nessun pericolo, solo questa maschera, solitaria e vuota come un guscio. Ma da qualche parte intorno a me sentivo il pericolo; lo avvertivo nell'aria e sapevo che non sarei riuscito a sfuggirlo. Sapevo che qualsiasi cosa stessi per fare, dovevo farla, non potevo evitare di farla. Eppure, non volevo. Volevo girarmi e scappare via, volevo fuggire da tutto ciò, dovunque mi trovassi.

L'incipit de "Le strane amnesie di Larry Loman"

Sir George Graybom si appoggiò allo schienale della sedia e lanciò un'occhiata prima al giovanotto seduto dall'altra parte della scrivania e poi agli appunti sulle pulsazioni, la respirazione, i riflessi e così via che aveva scribacchiato sul suo taccuino.

— Allora? — Il tomo di Larry Loman era abbastanza truce.

— Mio caro signore — disse lentamente sir George — il suo è un caso molto peculiare, e mi trovo piuttosto in imbarazzo sui consigli da darle.

— Crede che stia diventando matto? — chiese il giovanotto con una certa allegria.

Prese un portasigarette d oro dalla tasca e ne estrasse con calma una sigaretta, che poi accese.

Info

L'identità perduta a cura di Mauro Boncompagni (Il Giallo Mondadori Speciali n. 98), 272 pagine, euro 6,90