Arriva in libreria, grazie a Longanesi, la 14ª avventura di Jack Reacher, l’eroe nato nel 1997 dalla prolifica penna del romanziere britannico Lee Child.

L’ora decisiva (61 Hours, 2010) è pronto a conquistare i fan dell’autore di ieri e di oggi.

  

Dalla quarta di copertina:

Bolton, South Dakota. Un penitenziario federale circondato dai ghiacci ma incendiato dalla tensione. Mancano 61 ore al processo più importante mai avvenuto da quelle parti e c’è una testimone da proteggere. Janet Salter è un’innocente bibliotecaria in pensione, ma ha visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere e ora la sua vita è in pericolo.

L’ultima cosa di cui Bolton ha bisogno è l’arrivo di uno «straniero» ingombrante e pericoloso come Jack Reacher. E invece è proprio quello che accade. Un incidente ha bloccato il pullman di gitanti che ha dato un passaggio a Reacher e adesso lui è lì, come sempre l’uomo giusto nel posto sbagliato. A Reacher basta poco tempo per intuire che troppe cose non tornano e che, nonostante il dispiegamento delle forze dell’ordine, la vita della testimone non è affatto al sicuro. Qualcuno potrebbe tradire.

Mentre la temperatura non sale mai sopra lo zero e il conto alla rovescia prosegue implacabile, Reacher decide di indagare e, in quella situazione, c’è solo una persona cui può rivolgersi: il maggiore Susan Turner, la donna che ha preso il suo posto nell’esercito, al comando della 110a unità della polizia militare. È con il suo aiuto che Reacher scoprirà cosa si nasconde veramente in un edificio costruito più di cinquant’anni prima in mezzo alla neve e al nulla, un edificio solo apparentemente abbandonato, ma in realtà custode di un segreto spaventoso.

   

Un estratto:

L’uomo a cui era stato ordinato di uccidere la testimone e l’avvocato si accinse a pulire la pistola che gli era stata consegnata per quel lavoro. Era una Glock 17 né vecchia né nuova, collaudata e ben tenuta. La smontò, la pulì, la oliò e la rimontò. Le guance dell’impugnatura erano zigrinate e nei microscopici avvallamenti si era accumulata un po’ di sporcizia. La tolse con un cotton fioc imbevuto di solvente. Il nome del produttore era impresso in rilievo in fondo, un logo fin troppo complicato, dilettantistico sotto il profilo grafico, rappresentato da una grande G che circondava il resto della parola. Era facile scambiarla per una linea qualsiasi e pertanto ignorarla. A prima vista il nome sembrava essere LOCK. C’era sporcizia anche lì. L’uomo imbevve di nuovo il bastoncino e riprese il lavoro. Un minuto dopo era pulita.

  

Lee Child è nato a Coventry, in Inghilterra, nel 1954. Dopo aver lavorato per vent’anni come autore di programmi televisivi, nel 1997 ha deciso di dedicarsi alla narrativa: il suo primo libro Zona pericolosa è stato salutato da un notevole successo di pubblico e critica, e lo stesso è accaduto per gli altri romanzi d’azione incentrati sulla figura di Jack Reacher, personaggio definito dal suo autore come «un vero duro, un ex militare addestrato a pensare e ad agire con assoluta rapidità e determinazione, ma anche dotato di un profondo senso dell’onore e della giustizia». Lee Child vive negli Stati Uniti dal 1998.

    

L’ora decisiva di Lee Child (Longanesi), 378 pagine, euro 17,60 - ISBN  9788830432956 - Traduzione di Adria Tissoni