Anche nel campo che lascia più spazio all’immaginazione, quello della science fiction, scrivere storie originali è diventato un compito sempre più arduo. Il tentativo di creare situazioni e ambientazioni spiazzanti si traduce sempre più spesso in un mero esercizio di dubbio stile fine a se stesso. China Miéville, giovane e prolifico autore londinese, con La città & la città, riesce a intrecciare un plot ricco di colpi di scena, fissandolo in un’ambientazione quasi del tutto priva di matrice realistica. Il doppio scenario a cui fa riferimento il titolo — lontanamente apparentabile a una Berlino ancora divisa, ma anche a Gerusalemme o Budapest — è rappresentato da due città attigue, in ognuna delle quali linguaggio, politica, economia, architettura, usi e costumi sono completamente differenti, quando non contrapposti. Gli abitanti di Besźel e di Ul Qoma imparano sin da piccoli a disvedere cose e persone della città rivale e pur muovendosi in una conurbazione in cui fa da collante-confine una capillare rete di intersezioni, non hanno la percezione degli altri cittadini, né delle loro auto o delle loro case. Anche alcuni colori, presenti in una delle due comunità, risultano assenti nell’altra. La temibilissima Violazione, un misterioso ente supremo d’impostazione orwelliana, punisce in modo ferreo e immediato le infrazioni di chi, in qualsiasi modo, interagisce con l’altra realtà. Un ostinato ispettore, Tyador Borlú, si ritrova a indagare su un assassinio che presenta la peculiare anomalia di avere connessioni con entrambe le giurisdizioni. Con una prosa incalzante — ottimamente tradotta da Maurizio Nati— Miéville sorprende il lettore evocando paranoie Dickiane che fanno da sfondo a un noir dalla struttura molto classica. Nel 1984 William Gibson, nel suo capolavoro Neuromante, connetteva i suoi protagonisti a una realtà altra, raddoppiandone la visuale e il campo d’azione; China Miéville dimezza la realtà dei suoi personaggi, che si ritrovano a vivere nello stesso ambiente ma in città diverse, esasperando una tensione sociale che ricorda molto da vicino alcune alienazioni del nostro tempo.