In Ecoprofughi - Migrazioni forzate di ieri, di oggi, di domani, di Valerio Calzolaio, il tema conduttore è la migrazione vista, come anticipa il titolo, attraverso i tempi e analizzata in chiave attuale. La migrazione è però declinata al plurale, data la continuità diacronica del fenomeno, con particolare interesse per la vita rapportata all’ambiente: “In qualche caso migrare è stato umanizzare (magari colonizzare) altri spazi, creare habitat. Non sempre, non necessariamente, non come scelta di migrare. Servono fra l’altro chimica, biologia, paleontologia, cultura per cercare di capire. E le leggi della fisica non distinguono tra passato e futuro. La biodiversità non è ferma, stabile, ordinata. Le vite individuali, i gruppi, le specie hanno imparato a ri-conoscere l’ambiente dove sono state generate e dove hanno generato. Via via che la vita si è territorializzata, ha delimitato habitat e definito spazi, è mutato anche il carattere delle migrazioni. Ciò vale certamente per alcuni vertebrati, mammiferi e uccelli, infine e soprattutto per la specie umana, un primate oggi cosmopolita e poliformo.

Dopo un’interessante introduzione e prima di un ricco apparato bibliografico e un indice in conclusione, il libro è diviso in due: una storia e geografia delle migrazioni umane e una seconda parte dedicata: alle migrazioni indotte dai cambiamenti climatici, alla questione profughi e all’unione dei popoli (con un capitolo finale che interessa il Mediterraneo come mare di passaggio che si affaccia su terre di transito).

Un libro dalla lettura scorrevole, ricco di spunti di riflessione, corredato da dati. Molte pagine forniscono informazioni importanti. Pochi, ad esempio, sanno che per ogni disastro è stato previsto un conto assicurativo e che l’allarmismo ingiustificato per i danni ambientali alimenta le tasche delle compagnie assicurative. Ma i pericoli sono in agguato, riguardano acqua, desertificazione, degradazione del suolo e non solo. Una lettura consigliata a tutti, senza dubbio istruttiva per coloro che si lasciano accalappiare dalle reti spaccone del razzismo spicciolo. Imparerebbero che la migrazione è non solo insita nella natura dell’uomo, ma anche protetta da leggi antichissime: “Il diritto di emigrare è il più antico dei diritti naturali, alle origini della civiltà giuridica. Comporta diritti e doveri anche dove si immigra; diritti e doveri ancor più rilevanti quando si parte per dovere e non per piacere. Una persona costretta a migrare è spesso facilmente vittima di sfruttamento e ingiustizia, di ulteriori violenze”.

Valerio Calzolaio (Recanati, 1956) è stato deputato italiano per 4 legislature (1992-2006), dal 1996 al 2001 sottosegretario al Ministero dell’Ambiente nei governi di centrosinistra. Nel 2002 e dal 2006 al 2009 è stato consulente del segretariato della Convenzione ONU per la lotta alla siccità e alla desertificazione (UNCCD). Dal 1979 è giornalista pubblicista, collabora a numerosi quotidiani e periodici nazionali, ha curato e scritto vari volumi, alcuni di carattere ambientale, sui bacini idrografici, sull’inquinamento acustico, sull’inquinamento elettromagnetico, sulle politiche dei governi Berlusconi. Ha pubblicato saggi di diritto costituzionale, contributi di ecologia politica, recensioni di libri gialli. (vcalzolaio@libero.it)

Qui un’intervista all’autore:

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