Segretissimo Mondadori si dimostra una collana più che mai vivace ed attenta nel proporre stili e tendenze particolari ai propri lettori, i quali questo mese in edicola trovano un romanzo assolutamente sorprendente. Ghiaccio nero di Greig Beck apparentemente si presenta come un thriller ambientato nelle fredde terre antartiche, territorio di scontro fra militari statunitensi e mercenari russi - con l’aggiunta di scienziati estranei alla politica. Fin qui la storia rimane nei registri del genere e può essere accostata a romanzi come Ice Station di Matthew Reilly o al recente Incidente artico di James H. Cobb (su personaggi di Robert Ludlum). Ben presto la missione si scontrerà con la fauna locale, molto più sorprendente di quanto ci si aspettasse, e qui il parallelo si potrebbe fare con Artico di James Rollins (anche se al polo opposto!). Ma più si legge, più Ghiaccio nero assomiglia a qualcosa di incatalogabile e di sfuggente: possiede citazioni e riferimenti ad ogni genere, pur non prediligendone uno solo.

Dall’avventura di Viaggio al centro della Terra di Jules Verne all’horror de La Cosa di campbelliana memoria (filtrata dalla visione di John Carpenter): tutti i generi letterari all’interno di queste coordinate possono essere individuati nel romanzo. L’australiano Greig Beck, al suo esordio letterario, guida il lettore in una appassionante avventura sopra e sotto i ghiacci dell’Antartide, dando l’idea di divertirsi un mondo a farlo!

È una ventata d’aria fresca trovare un po’ di sana fantascienza golden age - priva di meccanicismi cervellotici e orpelli vari - fusa con l’avventura e l’azione, senza disdegnare horror e spy-story. Un mix vitaminico per un romanzo da bere tutto d’un fiato.

Non resta che incrociare le dita e sperare che Segretissimo pubblichi il secondo romanzo di Beck...