Ricerca: «viaggio-a-mondi-incantati-diciotto-racconti-fantastici-e-una-intervista»
Orbite vuote
Sedici racconti dell'orrore e un poesia, a cura di Marco Candida e Chiara Fattori
LeggiSotto il ghiaccio nero
Intervista a Greig Beck, l’autore australiano di "terror thriller" che sta per conquistare l’Italia
Leggi“La febbre”, intervista a Francesca Genti
Futuro non precisato e sfondo apocalittico per La febbre, (Castelvecchi, 2011), scritto dalla torinese –ma milanese d’adozione – Francesca Genti. Una città devastata che potrebbe occultare qualsiasi città, tre protagonisti, ciascuno col proprio carico di vissuto: a partire dalla voce narrante, un body animal artist che si unisce, nel cammino, a due particolarissimi compagni di ventura: il poeta Andrej Babilonia e l’Astrologo. Il cammino dei tre racconta lo straniamento di una società in cui i poliziotti torturano e in cui i luoghi si decompongono. Ottimo primo romanzo per un’autrice che proprio esordiente non è: ha scritto racconti e i suoi precedenti lavori di poesia sono già stati tradotti in inglese, francese, spagnolo, arabo.
LeggiLa gabbia dei matti, intervista a Luca Rinarelli
"Il passaggio dall’indignazione alla ribellione è causato dal senso di impotenza di fronte a due ingiustizie subite. Per me questo concetto è fondamentale. L’Occidente ha inventato, tra altre innumerevoli cose, il Diritto nel senso moderno del termine, proprio per poter evitare la giustizia privata".
LeggiIntervista a Roberta Bruzzone
“Odio, vendetta, sete di controllo/potere, guadagno economico, passioni non corrisposte e psicopatologia sono tra i moventi più diffusi in grado di armare i cosiddetti “grilletti interiori”…”
LeggiLe giostre sono per gli scemi, intervista a Barbara Di Gregorio
Nel libro la felicità è solo un coniglio che va continuamente rincorso.
LeggiBangkok Noir
Un’antologia unica nel suo genere: dodici racconti ambientati nel cuore nero della capitale thailandese
LeggiIl libro dell'Angelo, intervista ad Alfredo Colitto
"[La mia scrittura negli ultimi anni] Si è fatta sempre più asciutta, più essenziale. Pochi aggettivi, emozioni e sentimenti dei personaggi che vengono fuori da quello che fanno più che da quello che pensano. Aspiro a una scrittura che non si metta di mezzo nell’idillio tra il lettore e la storia, ma che lo faciliti senza farsi notare."
LeggiIntervista a Victor Gischler
Nel noir “Tutto comincia male e poi diventa peggio"
Leggi