Il quarantaquattresimo numero della collana “Il Giallo Mondadori Sherlock”, la prima al mondo a far rivivere ogni mese le gesta del celebre detective, presenta questo aprile Sherlock Holmes. I delitti di Briley House (Sherlock Holmes and a Quantity of Debt, 2016), di David Marcum.

La trama

In una lugubre mattinata, quale migliore occupazione dello starsene seduti al tavolo degli esperimenti chimici, scrutando la fiammella bluastra del gas che guizza tremolante? Solo un nuovo caso denso di mistero potrebbe distogliere Sherlock Holmes da questa rilassante attività. E quello che gli sottopone l’ispettore MacDonald di Scotland Yard, giungendo inaspettato in Baker Street, è degno della massima attenzione. Tanto da condurre immediatamente il celebre investigatore e il suo inseparabile compagno d’avventure nelle campagne del Bedfordshire. Sorge laggiù il feudo dei Briley, ricchi possidenti la cui discendenza maschile vanta un bizzarro tratto congenito: il mignolo della mano destra mancante dalla nascita. Ha perciò destato non poco sconcerto, durante lavori di scavo nella tenuta, il rinvenimento di un cadavere mummificato con la destra priva del quinto dito. Occultato decenni prima, a giudicare dagli abiti antiquati e dalle condizioni del terreno. Ben presto, il compito di riesumare i vecchi scheletri di famiglia senza contrariare l’ultimo erede si rivelerà per Holmes il meno a duo. Ci sono crimini che forse dovrebbero rimanere sepolti.

L’incipit dell'Introduzione del 2013:

Era un pomeriggio scuro e tempestoso…

Me lo ricordo bene, quel pomeriggio in cui incontrai per la prima volta il signor Sherlock Holmes di Baker Street. Era nell’estate del 1975, e io allora avevo dieci anni. Alcune settimane prima (o mesi; chi se lo ricorda più, a questo punto?), avevo acquistato il mio primo volume con protagonista Holmes, anche se allora non è che l’avessi desiderato davvero, tanto che lo misi sullo scaffale dei libri poco amati.

In quel particolare e meraviglioso pomeriggio, un sabato buio e molto piovoso, sedevamo tutti in casa, mia madre, mia sorella e io. Non so di preciso dove fosse mio padre allora, perciò non ebbe modo di presenziare alla mia epifania. (L’ho chiesto di recente a mia sorella, ma lei, a differenza del sottoscritto, non ricorda l’evento.) La stanza era molto scura, con solo un tenue bagliore che proveniva dalla televisione. Questo era insolito, perché in genere tenevamo le luci accese. Quell’oscurità rifletteva la noiosa cupezza che aveva afflitto l’intera giornata.

A quell’epoca c’erano solo tre canali alla TV. Io mi alzai e attraversai la stanza per cercare qualcosa di meglio del programma che stavamo guardando, e va detto che in casa nostra non c’erano telecomandi, almeno allora. Cambiando canale, m’imbattei in un film, Sherlock Holmes: Notti di terrore, in cui John Neville interpretava la parte di Holmes e Donald Houston quella di Watson.

L’incipit dell'Introduzione del 2016:

Che viaggio emozionante fin qui!

Nel 2013, quando questo libro apparve per la prima volta, io mi stavo giusto avventurando nel vastissimo mondo sherlockiano dopo aver passato buona parte del mio tempo in uno studio gioioso e solitario delle vite dei Nostri Eroi, Sherlock Holmes e il dottor Watson. Avevo trovato uno dei taccuini di Watson diversi anni prima, e in seguito ciò aveva portato alla sua pubblicazione in The Papers of Sherlock Holmes. Come ho già detto nell’introduzione del 2013 al presente volume, la comparsa di queste avventure mi aveva messo in contatto con la persona che desiderava rendere pubblica la vicenda di Sherlock Holmes: I delitti di Briley House.

L’incipit:

— Non sarei tanto incline – affermò Sherlock Holmes dal suo sgabello davanti al tavolo degli esperimenti chimici nell’angolo.

Mi destai dallo stato di torpore malinconico in cui ero caduto durante la mattinata. Con un sospiro, spostai lo sguardo dalle finestre screziate dalla pioggia e lo portai su Holmes. – A cosa si sta riferendo, se è lecito chiedere? – domandai.

Holmes non parlò subito, ma si protese più vicino al complesso apparato di strumenti in vetro davanti a sé, aggiungendo del liquido violetto fra i pezzi interconnessi degli stretti tubicini. Si collocò con lo sguardo al livello delle sottili strutture verticali sistemate sopra la fiammella bluastra del gas, che guizzava tremolante sui lineamenti aguzzi del mio amico. Io fui sul punto di lanciargli un avviso, nel timore che il colletto della sua vestaglia avrebbe finito per toccare la fiammella, ma la mia preoccupazione si rivelò inutile. Soddisfatto dei risultati, Holmes si tirò indietro stiracchiandosi come un gatto, poi si girò verso di me.

Extra

Il volume è impreziosito dal saggio: Un'indagine di Sherlock Holmes permeata da un sapore dickensiano di Luigi Pachì:

"Eccoci all’ennesimo autore che fa il suo esordio nella nostra collana holmesiana. Si tratta di David Marcum, che attualmente vive con moglie e figlio nel Tennessee. Per quel poco che si conosce della sua vita lavorativa, Marcum ha iniziato come investigatore federale per un’oscura agenzia degli Stati Uniti. Dopo la chiusura dell’organizzazione è tornato agli studi ed è poi diventato ingegnere civile. È appassionato dell’universo narrativo di Sherlock Holmes fin dal 1975."

Info

Sherlock Holmes. I delitti di Briley House di David Marcum (Il Giallo Mondadori Sherlock n. 44), 210 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Mauro Boncompagni