Divorzio alla milanese è il quarto romanzo di Andrea Ferrari, nome noto su queste pagine, perchè è un autore che conosciamo dal suo esordio e che seguiamo con attenzione e curiosità nella sua evoluzione.

La parola evoluzione non è usata casualmente, perchè nel percorso letterario di Andrea Ferrari, la crescita e il cambiamento sono evidenti e positivi.

Come chi scrive romanzi seriali, anche Ferrari si trova a gestire un rapporto complicato con il suo personaggio, Andrea Brandelli, detective privato, ma riesce a uscirne senza dubbio vincitore.

Il lettore che conosce, infatti, le opere precedenti, troverà in questo quarto romanzo gli elementi caratteristici che distinguono l'autore, che fa ormai parte delle nuove leve della  scuola milanese di noiristi, chi invece lo scopre per la prima volta avrà voglia di ripercorrerne la storia attraverso le opere precedenti.

La trama di Divorzio alla milanese è ben costruita e articolata, Brandelli si trova a indagare sulla scomparsa di una ragazza e su una coppia che si deve separare, ma si può dire, senza paura di essere smentiti, che questa è del tutto secondaria. Cosa colpisce, appaga e stupisce, dunque, in questo libro? Il senso del cambiamento, evidente anche per chi non ha letto i precedenti. L'evoluzione di questo personaggio, la sua maturità, la sua completezza. E ancora: il suo rapporto conflittuale con una città che ama, ma che cambia, che non è più la bonaria, consolatrice Milano, che assiste il suo "figlio prediletto", ma l'amante tradita, che lo maltratta, lo rifiuta, lo colpisce e poi lo accoglie nuovamente, in un eterno conflitto tra odio e amore.

L'emozione non manca tra le righe e le pagine, non solo perchè il lettore,  coinvolto nelle vicende di Brandelli, è, quindi, solidale con lui, soffre per le botte che prende e gioisce per i suoi successi; ma anche per lo stile maturo e vivo dell'autore, che usa le parole in modo personale e originale, ottenendo l'effetto magico di trasmettere con immagini pulite e tonde concetti e sensazioni, ammiccando al lettore e sussurrandogli nell'orecchio un soffio che è esattamente quello giusto.

Un lavoro maturo, quindi, quello di Andrea Ferrari, che speriamo continui a stupirci e a regalarci romanzi come questo e tutti i precedenti.