Mario Baudino - saggista e poeta italiano, nonché giornalista de La Stampa di Torino - ci guida con mano sicura attraverso quasi due secoli di letteratura gialla che orbita intorno al tema del libro: alcuni uccidono per esso, altri invece se ne servono per sciogliere enigmi e risolvere casi.

Investigatori bibliofili, cacciatori di libri, librai assassini e bibliofili indagatori: variopinto è il bestiario che Baudino illustra con fare divertito ma soprattutto con l’arguzie dell’appassionato.

Dal fine ed altolocato Lord Peter Wimsey di Dorothy L. Sayers al libraio hard boiled Cliff Janeway di John Dunning; dal posato e riflessivo Nero Wolfe di Rex Stout al duro Philip Marlowe di Raymond Chandler (che alla sua prima apparizione indaga in una biblioteca!); passando per gli italiani De Vincenzi di Augusto De Angelis e il commissario Melis di Hans Tuzzi (Adriano Bon), ma non dimenticando i capisaldi come Anatole France e Charles Nodier, il saggio di Baudino chiude un affascinante cerchio intorno all’amore per i libri che i personaggi più inaspettati hanno saputo dimostrare dalle pagine dei loro romanzi.

Abbiamo incontrato l’autore per parlare di letteratura e bibliofilia - o vera e propria bibliomania: come mai questi due temi non si fondono più spesso? Ecco l’incipit.

Cosa c’è di così “strano” in un romanzo di genere che affronti temi librari?

Nulla, direi. Anzi, un romanzo di genere, proprio perché fa uso di grandi spezzoni mitici e mette apertamente in scena il nostro immaginario con minime mediazioni, dovrebbe essere affascinato dalla storia del libro. Il fatto che così non sia, o almeno che questa fascinazione tenda a apparire, quando c’è, piuttosto eccezionale, ha a che vedere con la cultura diffusa, dove il libro quantomeno come oggetto è poco presente, è poco ammantato di aspetti “mitologici”. Una riprova mi pare risieda nel fatto che spesso i romanzi che parlano di libri mettono in scena conventicole misteriose, sette più o meno segrete, personaggi che vivono le loro passioni nell’ombra. Il bibliofilo è spesso un clandestino.

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