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I maestri oscuri
Un thriller storico che si svolge nel XIV secolo. Gli abitanti di un villaggio da anni sono terrorizzati da una feroce setta. Solo un gruppo di donne arrivate da poco tenta di opporsi ai loro atroci soprusi
LeggiKnight Rider
Un sequel riporta in vita Kitt, la macchina più computerizzata di tutti i tempi
LeggiVallanzasca: un fiore del male
Il 26 ottobre, infatti, cominceranno le riprese del film sulla vita di Renato Vallanzasca, il bel Renè, il bandito che terrorizzò Milano negli anni '70
LeggiThe Raven
Novità sul film dedicato agli ultimi giorni della vita di Edgar Allan Poe
LeggiVia del Campo in edicola
Da lunedì 3 agosto a lunedì 10 agosto con il quotidiano Il Secolo XIX
LeggiDiabolik a Roma
Prosegue a Roma fino a settembre la più grande mostra dedicata al re del terrore
LeggiLa donna bianca
La sua vita è stata un lungo viaggio verso tutti i luoghi più inesplorati e pericolosi
LeggiL'esca di Westlake
A pochi mesi dalla scomparsa del maestro del noir Alacrán ricorda l’autore proponendo dal 28 maggio un inedito “L’esca” di Donald E. Westlake. Un’incalzante storia di delitto e castigo tra Manhattan e il Connecticut, che mette a nudo il lato oscuro del mondo editoriale e ci guida nella vita degli scrittori di professione
LeggiIl primo apostolo
Hic vanidici latitant: “Qui si nascondono i bugiardi”. Questa iscrizione rinvenuta su di una lastra di pietra sopra il caminetto di casa, costa la vita della moglie del protagonista e da inizio a un avvincente thriller religioso
LeggiGiulio Leoni si racconta
"Per me non esiste il terrore della pagina bianca, se con questo si intende quel tempo più o meno lungo in cui le idee razzolano vaghe e indistinte, in attesa di precipitare in una qualche forma spendibile. Quello semmai è un periodo di attesa denso di frequentazioni e di incontri, di meravigliose aspettazioni, di sogni e di riconciliazione con il mondo che ci circonda e che per forza di cose abbiamo trascurato nei tempi ossessivi della scrittura.
No, il terrore comincia quando l’idea si è formata, e mi splende davanti con il tragico biancore di Moby Dick. Perché so che da quel momento non ci sarà altro che il tormento della scrittura, ore e ore a cercare di dar forma soddisfacente all’idea che in quel momento mi possiede" (Giulio Leoni)