Ogni volta che si comincia l'avventura della lettura di un nuovo libro non si sa di preciso a cosa si andrà incontro. Ogni storia, ogni autore, ogni volume rappresentano un'esperienza a sè. Ci sono libri che soddisfano, altri che deludono, altri ancora che stupiscono, altri che lasciano indifferenti...

Quando ho iniziato a leggere Angeli e orchi ero particolarmente curiosa di sapere cosa mi avrebbe riservato e ora, che la lettura è terminata da qualche giorno, posso assicurare che ne valeva la pena.

E' difficile definire Angeli e orchi, opera prima di Nicolò Angileri, con la collaborazione di Raffaella Catalano, perchè è un volume denso, vivo, pulsante e coinvolgente.

E' un libro che emoziona, sconvolge, colpisce, commuove; è un libro che fa male e bene allo stesso tempo, che aiuta ad aprire gli occhi e a porsi delle domande e che, alla fine, lascia un senso di gratitudine e appagamento.

Nicolò Angileri lavora per la Polizia di Stato ed è in servizio alla Sezione specializzata in reati in danno di minori di Palermo. Il libro Angeli e orchi nasce, come lui stesso racconta, proprio dalla sua esperienza lavorativa, dall'esigenza di esternare e raccontare quello con cui quotidianamente si confronta. Il volume raccoglie, infatti, alcune storie di violenza su minori, storie accadute sul serio, che hanno la forza della realtà, la brutalità di essere vere e concrete e di arrivare, perciò, dritte al cuore e allo stomaco.

Con una prosa lineare e pulita, semplice, ma efficace, l'autore, con il tocco equilibrato di Raffaella Catalano, racconta storie di bambini violati, con un'umanità dirompente e disarmante, che inonda e travolge fino all'ultima pagina.

Quello che più di ogni altra cosa colpisce del libro è il suo essere a "dimensione bambino". Pur narrando di quanto di più brutale e osceno possa esserci, cioè la violenza su minore, dalle pagine traspaiono un'attenzione ai bambini del tutto particolare e la capacità sorprendente di mettersi dalla loro parte, di lottare e vivere con loro, di parlare il loro linguaggio, senza smancerie e senza trucchi, solo con la forza dell'onestà e della lealtà, verso un mondo che dovrebbe meritare sempre il rispetto di ogni adulto.

In conclusione, forse, la definizione più naturale per Angeli e orchi non è quella di opera letteraria, ma quella più calzante di opera di vita!