Michele Giuttari, già autore dei libri Compagni di sangue (in collaborazione con Carlo Lucarelli, Rizzoli 1999), Il mostro. Anatomia di un’indagine (Rizzoli 2006), Scarabeo (2005), La loggia degli innocenti (2006) e Basilisco (2007), ha pubblicato con la Plus, la casa editrice dell’Università di Pisa, L’investigazione, un saggio che affronta il tema dell'investigazione nei duplici aspetti teorici e pratici.

L'autore suddivide il libro in tre parti: la prima, “I compiti e gli atti dell'investigatore”, analizza in maniera precisa e dettagliata le mansioni dell'investigatore (ovvero della Polizia Giudiziaria, nella terminologia codicistica). Dall’attività di informazione, che consiste nella acquisizione della notizia di reato e nella sua comunicazione al Pubblico Ministero, all'attività di investigazione vera e propria, suddisa in atti aticipici (tutti quelli legati all'investigazione che non trovano una regolamentazione nella legge, quali ad esempio, i servizi di pedinamento) e atti tipici: l'identificazione, la perquisizione, il sequestro, cioè lo strumento mediante il quale l'investigatore toglie da ogni responsabilità del proprietario, possessore e comunque dell'avente diritto, “una cosa mobile e immobile che risulta essere corpo di reato”. Il tutto viene esaurientemente spiegato e corredato dagli articoli del c.p.p.

Nella seconda parte del libro Giuttari affronta il rapporto tra l'investigatore e il Pubblico Ministero partendo dall'art.109 secondo cui “l'autorità giudiziaria dispone direttamente della Polizia Giudiziaria” e sottolineando come, nel passaggio da un sistema di tipo inquisitorio ad un sistema di tipo accusatorio, entrambi gli organismi costituiscono un ufficio unico d'indagine. L’autore analizza anche alcune delle principali figure delittuose quali l'omicidio, l’omicidio seriale, il traffico di stupefacenti, il riciclaggio e l'estorsione, premesse utili per il proseguo. Infatti nella terza parte del libro cita alcuni casi di rilevanza nazionale quali le stragi di mafia del 1993 e il Mostro di Firenze. Giuttari, avendo partecipato alle indagini dei casi sopracitati, si sofferma in modo particolare su alcuni aspetti quali la conduzione degli interrogatori, la necessità dei sopralluoghi o l'importanza dello studio degli atti.

Giuttari, con questo lavoro preciso e curato, ha creato uno strumento che può essere di aiuto sia ai neofiti dell'investigazione sia a chi è già operatore della Polizia Giudiziaria e può trovare spunti interessanti per la lotta quotidiana al crimine. Un manuale che tra l’altro potrebbe rivelarsi utilissimo ai molti scrittori che scrivono gialli e che –ahimè- spesso li inzeppano di erroracci giudiziari.

Un libro, infine, fruibile e saggio, perché analizza il ruolo fondamentale di un’investigatore che non può prescindere dalla scienza, la quale deve “essere di supporto, dare conferme o smentite al lavoro dell'investigatore ma non può sostituirsi a lui”.