La Iris 4 Edizioni pubblica due nuovi romanzi nella collana Arcanum diretta da Ernesto G. Laura. Si tratta di Il graffio della regina di Enzo Natta e Dannati di Giovanna Mulas. 

Dalla ricca signora Scholl che massacra il marito a Maria Pia e Francesca, madre e figlia prostitute. Agostino che si autodefinisce poeta per evitare di lavorare o l’innocente e ritardato mentale Luigi, abusato dalla madre… Non sono che alcuni personaggi del romanzo. “Belli e Dannati”, come direbbe Gus Van Sant. Infatti non sono cattivi, comunque reprobi. È la vita a essere perfida. Non vi può dunque esserci uno sguardo miracoloso, provvidenziale. Ecco allora una rappresentazione priva di senso, priva di umanità.

Ore 10,51. Una fermata, un pullman, persone che salgono… È realmente un autobus? O il Titanic? come lo immagina Luigi. Forse una stanzetta pervasa da odore d’erba di campo? secondo Francesca e Maria Pia. E perché mai Mrs Scholl sente odore di dopobarba del marito mentre Cecilia di alcol e penicillina? Ma dove si dirige il pullman? A Villa Gigli? dalla madre di Gianna? Verso Medanales? meta del fuggiasco ribelle in quell’Argentina del regime Videla? Un viaggio fittizio nei malfatti di ognuno, nei rimpianti di ciascuno, nei ricordi di tutti. Verso mete ambite, anelate, bramate. Diventare finalmente un gran poeta. Pubblicare poesiole e sentirsi liberi da tradimenti per riaffermarsi nella società? Tornare da vere regine in Sicilia, non da puttane. Sperare in un’informazione corretta, libera da infiltrazioni politiche. Cancellare gli abusi subìti dalla cara mamma? Dimenticare il presente. Un viaggio. Reale? Una strada interrotta. Una deviazione, un traghetto per attraversare il fiume. Un fiume rosso. Per il tramonto? Visioni di buste in plastica, scarpe Dolce & Gabbana, corpi… Dove sparisce il tutto? Perché Luigi, unico punto di congiunzione tra i viaggiatori, vede infine dissolvere l’insieme? poi si ritrova all’inferno ove, nella speranza di ammazzare l’infinito-tempo, i condannati combattono per arraffare libri d’ogni specie? Metafora del viaggio come vita-morte? Forse espiazione…

Dotata di immaginazione e fantasia ineguagliabili, l’autrice Giovanna Mulas (nel 2003 e 2006 ha ricevuto la Nomination dal Nobel Committee for Literature of the Swedish Academy in Stockholm), ispirandosi e rimaneggiando il Sommo Dante, maestra del colpo di scena, in Dannati sembra condurre il lettore in varie città, in realtà la medesima. In tempi diversi, in realtà lo stesso. Ore 10,51. Un destino da affrontare, una meta da raggiungere, traghettati dall’ambiguo Caronte. Chi sarà il superstite, il fortunato testimone dell’ultima sorprendente fermata?

Dannati di Giovanna Mulas con la prefazione di Giuliana Dal Piaz e la postfazione di Leonardo Omar Onida (Iris 4 Edizioni, collana Arcanum) pp. 88 - € 13.50 - ISBN: 978-88-89322-19-5

Giovanna Mulas - giornalista, scrittrice, pittrice, nata a Nuoro e tuttora residente in Sardegna. Dirige con successo Isola Nera e Isola Niedda, consigliate dall’UNESCO. Vincitrice di numerosi premi letterari nazionali e internazionali. Nel 2003 e 2006 ha ricevuto la Nomination al Nobel Committee for Literature of the Swedish Academy in Stockholm. La maggior parte del suo operato viene tradotto in cinque lingue.

Libri pubblicati: Le Lettere e le Arti (1990), La Stanza degli Specchi (1990), Passaggi per l’Anima (1998), La Musa (1998), Il Tempo di un’Estate (1998), Barchette di Carta (1999), Canticum Praesagum (1999), Dei Versi (2000), Come le Foglie (2000), A Silent Refuge (2001), L’Isola degli Angeli Silenti e Fate Ribelli (2001), Il Rumore degli Alberi (2003), Lughe de Chelu (2003), Mater Doloris (2004), Domo del Viento (2004), Delle Trascorse Stagioni (2005), Racconti Fantastici d’Amore e di Morte (2007), Penelope che Parlava alle Pietre (2007), Acta Est Fabula (2008).

Un introverso commissario, un estroverso giornalista, un affidabile cartomante, un avvenente sostituto procuratore in crisi matrimoniale, una coppia di sposi in apparenza felice e unita... il ritrovamento di un cadavere in una ridente e tranquilla cittadina ai confini con la Francia. Ma anche un labirinto di menzogne. Omicidio o suicidio? Sarà l’intuito femminile a fornire la soluzione? Un caleidoscopio di personaggi a caccia dell’artiglio che accompagna il lettore sino all’ultima pagina.

Un noir di intricate vicende in cui nulla è davvero come sembra.

Il graffio della regina di Enzo Natta squarcia il velo della pacata apparenza che nasconde torbide verità. E la storia del rude e disincantato commissario, trasferito dalla difficile periferia suburbana di Roma alla quiete bucolica ma irritante delle valli del profondo Nord carica di loschi segreti, porta alla memoria paragoni eccellenti di illustri esponenti quali Agatha Christie, Georges Simenon e persino Stephen King. Se è poi vero che in letteratura ogni trama è il pretesto per raccontare della natura umana, allora Il graffio della regina ha il privilegiato termine di riferimento in Luigi Pirandello, giallista dei misteri dell’Io. Ogni personaggio possiede infatti mille sfaccettature e maschere per qualsiasi evenienza, ma è il contesto il vero deus ex machina. Attore principale della farsa chiamata vita che determina destini e umori generali, che muta d’aspetto, per chi lo osserva, proprio come un prisma. Un prisma pericoloso in cui ci si può perdere. Smarrire la prospettiva come in un labirinto. Quando infine bugie e sotterfugi si intrecciano cosa può far trionfare la verità? Il lume della ragione o la più ardita e sofisticata delle menzogne? Scoprire la risposta lascia a chiunque un segno. Anzi, un graffio.

Il graffio della regina di Enzo Natta (Iris 4 Edizioni, collana Arcanum) pp. 152 - € 15,50 - ISBN: 978-88-89322-24-1

Enzo Natta, giornalista e critico cinematografico. Ligure di nascita, vive e lavora a Roma.

Libri pubblicati: Guida al Cinema (UCIIM, 1962), Cinema e Attività Critica (Quaderni di Sociologia dell’Educazione, 1970), Radiografia del Fumetto (Quaderni di Sociologia dell’Educazione, 1971), Il Linguaggio dell’Immagine (Edizioni Paoline, 1977), Pane, Cioccolata e un pò di Cinema (Cartia, 1977), Filmcronache (LDC, 1980), Nuovo Cinema Tedesco (ANCCI, 1982), Nanni Loy (ANCCI, 2000), Uno Sguardo nel Buio (Effatà, 2005), Una Poltrona per Due (Effetà, 2007).