Verità? Invenzione? Tutte e due, probabilmente. Con un rigoroso filo logico che conduce dall’una all’altra, e le confonde.

Danilo Arona è un seminatore di inquietudini, autore di un genere proprio, che spezza i confini del quotidiano e ci sposta sull’orlo di abissi vertiginosi, popolati da fantasmi e infestati da strane entità. Sulla base di coincidenze, di prove, di analogie, di episodi tanto insoliti quanto documentati.

Arona è un Charles Fort moderno o uno dei migliori autori fantastici che abbiamo in Italia? Tra i mille dubbi che lascia nel lettore, questo è forse il più insondabile. (Valerio Evangelisti)

Ritorno a Bassavilla ci riporta tra le nebbie della più spettrale tra le città della nostra letteratura, e che era tempo si vedesse dedicare un intero libro: Bassavilla.

Uno sguardo oltre l’apparenza confortante delle cose, tra storie - vere? - di fantasmi, resoconti dell’insolita attività investigativa dell’autore, e inquietanti fatti di cronaca nera. O nerissima. Spaccati che oscillano in equilibrio quantomai precario sul filo sottilissimo che separa la realtà (o quella che riteniamo tale) dall’Immaginario più disturbante. E dietro sogghigna e prende forma - solo per poi prenderne un’altra - lei: Bassavilla. Il primo Cronache di Bassavilla fu pubblicato da Dario Flaccovio Editore nel 2006, ed è uno dei libri più apprezzati della vasta produzione dello scrittore piemontese.

Contiene l'intervento Bassavilla? di Daniele Bonfanti.

Ritorno a Bassavilla di Danilo Arona (Edizioni XII, 2009) - ISBN 978-88-95733-12-8 - 12,00 €

La copertina, illustrata dal duo milanese Diramazioni, dà finalmente un volto alla inquietante città partorita dalla mente dello scrittore alessandrino.

Danilo Arona, classe 1950, giornalista, scrittore, musicista, ma anche ricercatore sul campo di “storie ai confini della realtà”, è uno dei maestri indiscussi della letteratura horror italiana. Tra i suoi titoli spiccano La Stazione del Dio del Suono, Palo Mayombe, Rock, L’Estate di Montebuio, Santanta.