La donna poliziotto ha scosso la testa. “Il tuo vicino si è separato dalla moglie e lei è tornata nella sua città”.

“Lui la tradisce…”, ho provato a dire.

“Lui ora sta con un’altra”, ha spiegato lei.

Ho udito ancora la voce di prima cha da fuori urlava: “E’ una donna!”

Dalla finestra ho intravisto che stavano caricando qualcosa sull’ambulanza. Mi sono alzato per capire cosa stava succedendo, ma la poliziotta che mi interrogava si è messa fra me e la finestra, così da impedirmi la vista..

“Il tuo vicino, l’avvocato, era molto amico di tua madre?”

“So che la guardava sempre”.

“E anche lei?...”

“Anche lei lo guardava”.

“Quando è successo?”

“Un anno fa”.

“Tuo padre lo sapeva che si guardavano?”

“Sì… Una volta si è pure arrabbiato”.

La donna poliziotto si è passata una mano sul viso.

“Tuo padre a che ora arriva?”

“Ha telefonato che sarebbe stato a casa alle nove”. Ho guardato l’orologio. “Fra cinque minuti”, ho aggiunto.

“Dovremo parlargli, vedrai che lo porteremo con noi, tu resterai con la signora Piera anche stanotte”.

“Ormai ci sono abituato…”

“Bene”.

Mi sono voltato ancora verso la finestra. Ho visto l’auto di mio padre che percorreva il vialetto. Si è fermata quasi subito. Almeno sei poliziotti gli sono andati incontro. Lui ha spento i fari, ma non è sceso. E’ rimasto dentro. Ad aspettarli.