Mi bloccai.

Non riuscivo a continuare.

Una dolce musica aveva colpito il mio orecchio.

Mi diressi alla finestra e la aprii.

Proveniva dalla casa di fronte.

Una fanciulla era seduta al pianoforte.

Suo padre le stava vicino, girandole i fogli sullo spartito.

Lei muoveva con leggerezza le dita su quei tasti.

Era una melodia bellissima.

Poche volte ero rimasto così rapito.

Quelle note mi colpivano, mi scioglievano il cuore.

Cominciai a pensare alla mia infanzia.

Quei momenti spensierati, prima che la vita mi gettasse in faccia la cruda realtà.

Lei suonava e sorrideva.

Forse era la prima volta che le riusciva così bene.

Suo padre, pieno di orgoglio, la seguiva senza battere ciglio.

Un ultimo, lungo crescendo di note.

Poi finì.

Fantastico.

Per pochi minuti, quella musica mi aveva fatto vibrare l’anima.

La fanciulla sistemò i suoi libri.

Chiuse il pianoforte e si spostò in un’altra stanza, a braccetto col padre.

Rimasi a fissare quella scena per molto tempo.

Quasi mi sembrava di aver assistito ad un sogno.

Poi, un suono soffocato giunse alle mie spalle.

Accidenti, stavo per dimenticarmene.

La mia vittima era ancora legata sulla sedia.

“Hai ragione, scusami. Mi ero distratto”.

Chiusi la finestra e mi avvicinai.

Tolsi il coltello dalla fodera.

“Perdonami se ti ho fatto aspettare. Faremo subito. Soffrirai pochissimo”.

Con un taglio netto, le recisi la gola.

Nicola Cioppa, nasce a Maddaloni, provincia di Caserta, il 15 Settembre del 1990. Laureato in Lettere Moderne con una tesi sul cinema, dal titolo “Stanley Kubrick: influssi sui linguaggi mediali”, le cui ricerche si sono divise tra la Biblioteca Nazionale di Napoli Vittorio Emanuele III e la British Library di Londra. Appassionato di musica e di drammaturgia, oltre che di cinema, suona in un complesso di musica rock e ha partecipato anche a diversi laboratori di teatro con il Comitato Onlus Idea Chiara.