Il vero crimine è la guerra. Non servono investigatori privati, commissari, avvocati, giudici o un qualunque altro personaggio nato dalla penna di uno scrittore di gialli per indagare e riconoscere il vero crimine e i veri criminali che stanno dietro un conflitto armato. Perché rappresenta la somma di tutte le violenze, fisiche e psicologiche. Perché la guerra produce morte. Morte di tutto. Morte del corpo (innocente) morte delle culture, dolori collettivi, distruzione delle cose, città, progetti. Produce disperazione anziché speranze. Ed è il crimine peggiore perché i colpevoli restano impuniti. Colpevoli di fomentare una cultura di “intervento bellico”, di violare le coscienze in nome del bene nazionale, di creare un’informazione di odio che mira solo a sviluppare logiche di espansione territoriale e sfruttamenti di risorse altrui. Ma soprattutto sono colpevoli per l’incapacità di non saper trovare una via d’uscita diplomatica di fronte alle tensioni internazionali. Colpevoli perché a morire non saranno loro. Colpevoli perché non risponderanno delle loro responsabilità. Colpevoli perché oggi cercano anche di cambiare nome alla guerra. Esportare democrazia. Con il 25 aprile abbiamo commemorato la fine dell’ultima guerra “ufficiale” nella quale siamo stati coinvolti. E mantenere viva la memoria è un impegno. Civile e culturale. Anche da scrittori serve un contributo. Magari quello di mantenere vivo un episodio, una frase, un ricordo di un momento del secolo scorso che si pensava superato. E a volte ci provano a tenere alto il ricordo: per esempio presso il Centro Civico Peschiera di Bedonia, in provincia di Parma, sabato 2 maggio alle ore 17,00 si terrà la presentazione del libro Crimini di regime (Laurum Editrice). Si tratta di un’antologia (curata da Daniele Cambiaso e da Angelo Marenzana) che raccoglie racconti capaci di ricreare ricordi e atmosfere del ventennio fascista, in una narrativa gialla e di intrigo. La presentazione sarà curata della giallista bedoniese Loredana Squeri, con il supporto dell’assessorato alla Cultura, evedrà la partecipazione degli scrittori Giorgio Bona, Sergio Calamandrei e Angelo Marenzana, uno dei curatori della raccolta che sta riscuotendo un ottimo successo di pubblico e di critica. Appuntamento da non perdere, dunque, con il nuovo giallo italiano e occasione per tutti di una riflessione critica sul nostro passato, dentro il quale sono profondamente radicati i piccoli e grandi misteri della nostra attuale società, e non ancora del tutto chiariti.