Una regata sul fiume trascina il giudice Dee in un caso molto problematico. Nel mezzo della festa, tra la varietà di costumi e colori di un’antica Cina, un uomo dell’equipaggio muore all’improvviso, e non sembra essere una morte naturale.

Non è che l’inizio di una serie di misteriose morti.

Spetta al giudice trovare il bandolo di una situazione inestricabile, densa di oscuri legami. Muovendosi tra personaggi inquietanti con la consueta astuzia e abilità investigativa, Dee risolve i casi con disinvoltura e sicurezza.

L’ambientazione inconsueta in una Cina sospesa tra storia e leggenda accresce il coinvolgimento degli appassionati dell’autentico enigma poliziesco.

La perla dell'imperatore di Robert Van Gulik - I casi del giudice Dee (O barra O edizioni) - Traduzione Mariapaola Déttore - Pagine 232 - Euro 12,00 - ISBN 978-88-87510-47-8

Nella bella e pericolosa Canton, il grande porto della Cina meridionale, fra i maestosi templi e gli angusti vicoli della città, si nascondono malviventi arabi e cinesi.

Il giudice Dee, inviato a indagare su un misterioso delitto, è subito coinvolto in intrighi politici e terribili omicidi. Per risolvere l’intricata vicenda, Dee e i suoi fedeli aiutanti seguono varie piste, dal Tempio della Pagoda Fiorita ai battelli del Fiume della Perla, dagli splendidi palazzi dei potenti ai nascondigli degli abili Tanka.

La soluzione del caso è spettacolare. Soltanto la cultura, la fine intelligenza e la determinazione del nostro grande giudice potevano arrivare a tanto.

Assassinio a Canton di Robert an Gulik - I casi del giudice Dee (O barra O edizioni) - Traduzione Mariapaola Déttore - Pagine 192 - Euro 12,00 - ISBN 978-88-87510-55-3

Robert van Gulik (Olanda, 1910-1967), profondo conoscitore dell’Estremo Oriente per avervi trascorso gran parte della vita, svolse la carriera diplomatica in India, Giappone, Cina, Malesia, Africa e Stati Uniti.

Fine sinologo e scrittore, poliglotta, calligrafo, musicista e antropologo, è considerato lo scopritore del giallo orientale. Dagli antichi testi di criminologia ha riportato alla luce la figura del magistrato Ti Jen-chieh dell’epoca T’ang, e lo ha trasformato nel giudice Dee, ironico protagonista dei suoi romanzi polizieschi ambientati nel Celeste Impero.

Ha lasciato due opere fondamentali per lo studio dell’erotismo cinese: Erotic colour prints of the Ming period e Sexual life in ancient China, pubblicato da Adelphi nel 1987.

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