Dagli iùesei a Parigi (Io vi troverò) o dagli iùesei all’Irlanda, è il caso del presente Shrooms - Trip senza ritorno di Paddy Breathnach, l’Europa si dimostra sempre più fatale per i giovani americani. Stavolta una comitiva viaggiante alla ricerca di una doppia iniziazione, sessuale (solo per le fanciulle) e allucinogena (per tutti), sbarca in Irlanda alla ricerca del fungo perfetto, quello allucinogeno, quello da sballo, che lì pare pullulare nei boschi. Naturalmente quasi nulla andrà per il verso giusto, complice l’immancabile dabbenaggine della maggior parte dei componenti della comitiva. A farne la spese quindi saranno tutti tranne uno/a, ragion per cui non occorre scervellarsi troppo per capire chi è il colpevole.

I bei tempi andati sono andati, lo sappiamo benissimo. Ciò non toglie che vedere al posto delle nocche tatuate di Robert Mitchum con le parole Love ed Hate (La morte corre sul fiume), due anelli con sopra scritto Coma e Morte, non è proprio la stessa cosa.

Però, pure a non volersi far cogliere dalla nostalgia, di fatto il film è una storiellina senza infamia e senza lode che assembla a mo’ di compitino una sequela di cose già ampiamente viste senza inventarne una nuova che è una. Gli inserti allucinogeni sono girati in 16mm e la cosa più divertente è la mucca parlante che fa il Grillo (parlante…).

Assolutamente trascurabile, nonostante il battage pubblicitario (soprattutto in una radio…).