Con il titolo Il seme della violenza viene, finalmente, ristampato il capolavoro di Evan Hunter. Un nome che per le nuove generazioni forse non dice nulla e il giovane lettore distratto può pensare, forse, che questo è il romanzo di esordio di un giovane autore americano. La realtà è che il romanzo fu pubblicato nel 1954 e diede grande notorietà all'autore ma questi successivamente fu ancora più conosciuto con lo pseudonimo di Ed Mcbain. Questo prolifico scrittore che ha spaziato dal giallo alla fantascienza usò moltissimi altri pseudonimi ed era nato con altro nome anche se quello di Evan Hunter era legalmente esatto.

Infatti l'autore, nato nel 1929 a New York, era un italo americano e il suo nome era Salvatore Lombino, nome che successivamente si fece cambiare, ripetiamo legalmente, in Evan Hunter.

Hunter è morto nel 2005 ed è considerato uno dei maggiori scrittori americani, durante la seconda Guerra Mondiale fu chiamato in servizio attivo presso la Marina e qui nelle lunghe ora di attesa si fece prestare una macchina da scrivere e prese a scrivere di tutto, anche fantascienza, ma dichiara l'autore, i risultati erano pessimi. Una volta sbarcato lavorò anche come insegnante presso una scuola professionale e questa esperienza, insieme ad altre gli fornirono poi il materiale per questo romanzo. Successivamente lavorò presso una agenzia letteraria e qui imparò veramente a scrivere. Tra i tanti racconti, scrisse anche Break the Wall e l'argomento era lo scontro violento tra un insegnante delle scuole professionali e una classe veramente ingestibile. Qualche tempo dopo, mentre tentava di vivere solo scrivendo e le cose non filavano molto lisce ampliò il racconto a romanzo scrivendo novanta pagine e una sinossi.

Accettato da un editore il romanzo ebbe un successo enorme, ebbe una trasposizione cinematografica che ampliò ancora di più successo (regia di Richard Brooks e attori del calibro di Glenn Ford e Sidney Poitier).

Il romanzo è rimasto stranamente ignorato per un lunghissimo periodo e questa si può dire è una "nuova versione" in quanto viene proposta con una nuova traduzione e in versione integrale (nelle precedenti edizioni erano stati apportati tagli indiscriminati).

Il romanzo si svolge negli anni '50 e l'argomento trattato: una classe violenta e ribelle che si scontra con un professore duro ma giusto è di una attualità incredibile. Mette in scena il recente fenomeno del "bullismo" ma centra molto bene il tema della violenza nel mondo dei ragazzini e i rapporti sempre difficili tra questi e gli adulti.

Richard Dadier, veterano di guerra, accetta l'incarico di insegnante in un istituto professionale frequentato da ragazzi "difficili": non sa che cosa l'aspetta. Una banda di teppisti tiene in scacco il corpo docente e gli studenti più deboli con minacce, intimidazioni, soprusi, ricatti e pestaggi. Richard, non volendo adeguarsi alla fatalistica rassegnazione degli altri professori, cerca comunque un modo per stabilire un contatto con i suoi alunni, ma ci riuscirà soltanto dopo molti tentativi fallimentari e amare scoperte.

Pubblicato nel 1954, Il seme della violenza divenne subito un best seller nonché base dell'omonimo film con Glenn Ford e Sidney Poitier nominato a quattro premi Oscar. Con uno stile suggestivo e coinvolgente, un plot teso e serrato, il romanzo cattura il lettore grazie a richiami realistici e autobiografici e a riflessioni di eccezionale attualità sui temi dell'educazione e della stuoia. Questo classico da lungo tempo assente dal mercato italiano (e brutalmente tagliato nelle precedenti traduzioni) viene ora per la prima volta proposto nella sua versione integrale, arricchita da un'introduzione e da una nota autobiografica inedite che l'autore scrisse in occasione dell'edizione americana del 1999.

Il seme della violenza di Evan Hunter (The Blackboard Jungle, 1954, Traduzione Michele Bruni, Elliot Edizioni, collana Raggi, pag. 505, euro 22,50)

ISBN 978-88-6192-025-5