Il 9 dicembre 1981, mentre in Inghilterra veniva alla luce William Francorne, a Philadelphia un uomo veniva arrestato per il presunto omicidio di un poliziotto. L'uomo era Mumia Abu Jamal, un giornalista e attivista politico di colore che ad oggi è rinchiuso nel braccio della morte nonostante le accuse contro di lui non siano mai state accertate.

È la voce fuori campo di Mumia Abu Jamal in persona che introduce lo spettatore al documentario che, attraverso la persona di William Francorne, ne narra la vita. Partendo dal penitenziario dove Mumia è incarcerato, il giovane inglese fa un viaggio indietro nel tempo nella Philadelphia dei feroci anni '60, '70 e '80, quando la polizia bombardava con gli elicotteri i sobborghi abitati dagli esponenti del gruppo radicale Move per ripulire la città.

Lungo il percorso socio-politico il regista Marc Evans, con lucidità e prove alla mano, mostra come sia stato manipolato il processo per mettere a tacere per sempre "la voce dei senza voce". Sebbene Mumia sia il protagonista (oscurato) del documentario (da qualche anno è stato vietato riprenderlo) Tutta la mia vita in prigione posa il suo sguardo su un paese di contraddizioni dove il sogno tanto declamato può svanire di fronte al colore della pelle e all'appartenenza politica.

L'inchiesta di Evans rappresenta l'America nera degli emarginati ed è necessaria non solo a fare luce sul caso di Mumia Abu Jamal ma anche a ricordare tutti gli innocenti condannati ingiustamente e i caduti in terra democratica.

Il caso controverso di Mumia diventa simbolo di una battaglia di civiltà, che supera perciò il dubbio innocenza-colpevolezza spostandolo al livello superiore della questione pena capitale.

Il giornalista afroamericano Mumia Abu Jamal il 9 Dicembre 1981 a Philadelphia è coinvolto in una sparatoria in cui muore un poliziotto, mentre lui resta ferito a terra. Data la sua militanza politica e il colore della pelle in un processo che viola gli standard minimi del diritto internazionale è condannato a morte e da 25 anni è in attesa dell'esecuzione, più volte evitata grazie a ricorsi. Dietro le sbarre ha continuato a non tacere, il primo dei cinque libri da lui scritti è stato best seller a New York, ricevendo il sostegno di Nelson Mandela, Human Rights Watch, Parlamento Europeo, città di Parigi (cittadinanza onoraria e una strada intitolata) e Amnesty International, che ha chiesto la celebrazione di un nuovo procedimento (un uomo ha confessato all'avvocato di Jamal di essere il colpevole, ma la testimonianza non è stata presa in considerazione) e patrocinato il documentario (è la prima volta).

REGIA:  Marc Evans

PRODUZIONE:  U.S.A./GB ,  2007  

GENERE: Documentario

DURATA: 94'

INTERPRETI:

Mumia Abu-Jamal, William Francome, Amy Goodman, Mos Def, Alice Walker, Angela Davis, Steve Earle, Snoop Dogg, Robert Meeropol, Boots, Noam Chomsky, Russell Simmons, Howard Zinn

SCENEGGIATURA: William Francome, Marc Evans

(liberamente ispirato al libro In diretta dal braccio della morte di Mumia Abu-Jamal)

FOTOGRAFIA: Ari Issler

MONTAGGIO: Mags Arnold

MUSICHE: Massive Attack - Neil Davidge