"Per capire che una risposta è sbagliata non occorre un'intelligenza eccezionale, ma per capire che è sbagliata una domanda ci vuole una mente creativa".

Con questa massima si apre L'arte del dubbio, nuova opera di Gianrico Carofiglio, che sottolinea, con queste poche righe l'affinità tra il lavoro dello scrittore e quello dell'avvocato. Così come infatti il primo usa la creatività per raccontare, il secondo la utilizza per rappotarsi nel migliore dei modi con i teste.

Non è facile valutare e commentare il nuovo lavoro di Carofiglio, tanto atteso dai suoi affezionati lettori. L'arte del dubbio è infatti un'opera che si stacca completamente da quello a cui l'autore ha abituato il suo pubbico: dopo essere diventato celebre con il legal thriller seriale, essere passato al romanzo di formazione, essersi cimentato nella sceneggiatura di un fumetto, ora propone un saggio.

Il testo è, infatti, a tutti gli effetti un manuale sulla tecnica dell'interrogatorio, su come demolire o rafforzare una testimonianza in un dibattimento penle.

Come spiega lo stesso autore nell'introduzione, l'opera altro non è che la versione, alleggerita e mondata dagli aspetti eccessivamente tecnici, di un saggio sulla tecnica del controesame giudiziario, uscito alcuni anni fa per un altro editore: uno strumento di studio per un pubblico di specialisti. Siccome però, la struttura portante dell'opera si basa sulla citazione dai verbali di fatti reali e concreti il volume incuriosisce e attira un pubblico molto più vasto di quello degli esperti del settore.

L'opera si distingue per lo stile asciutto e pulito dell'autore, lontano dalla pensantezza del linguaggio burocratico tipico di certo mondo accademico, ma, d'altra parte, come si diceva poco fa, è di difficile valutazione, proprio perchè non si inserisce in un filone preciso, restando a cavallo tra la saggistica e la narrativa.

Certo chi cerca in questo libro il Carofiglio dell'avvocato Guerrieri, non vedrà appagate le proprie aspettative, mentre chi si aspetta un saggio giudiziario, lo troverà troppo lineare e superficiale. Chi, però, si appassiona a certi argomenti giudiziari ed è incuriosito dagli aspetti più tecnici dell'ambiente, troverà ne L'arte del dubbio uno strumento valido anche per chi non ha una preparazione giudiziaria.