Eva Kant. Lontano da Diabolik è un libro, edito da Mondadori, che raccoglie in volume le storie, scritte da Mario Gomboli e Alfredo Castelli e disegnate da Giancarlo Alessandrini, apparse su Cosmopolitan a cavallo tra il 1976 e il 1977.

Questi otto racconti a fumetti che, rispetto a quanto i lettori erano abituati sulla serie regolare, vedono Eva Kant per una volta protagonista assoluta delle avventure vissute, costituiscono, anche se con l’affiancamento di Mario Gomboli alla sceneggiatura, la prima esperienza di collaborazione tra Castelli e Alessandrini, futura coppia creatrice di Martin Mystere, e puntano tutto sull’ironia delle situazioni, tanto da poter essere considerati una sorta di parodia non dichiarata degli albi di Diabolik.

Caratterizzati dall’uso di un forte tratteggio e dall’impiego massiccio del nero, gli episodi sono stati ristampati, ma soltanto parzialmente, sul mensile a fumetti Il Mago appena pochi mesi dopo la loro pubblicazione su Cosmopolitan.

Prima di essere raccolti in questo libro dalla Mondadori poi, sono usciti in volume: per Massimo Baldini Editore ed in seguito per Lo Scarabeo.

I racconti vengono qui presentati per la prima volta a colori e in versione rimontata a due o tre vignette per pagina, in modo che le storie che originalmente occupavano 8 tavole, diventano di numero variabile tra le 16 e le 20.

Per chi ancora non conoscesse la protagonista del libro possiamo dire che Eva Kant è complice, compagna e amante della figura più carismatica del crimine a fumetti ma anche molto di più.

Certamente la prima, e finora unica, spalla di sesso femminile del fumetto italiano che si sia conquistata sul campo la dignità di rivaleggiare con il protagonista a pieno titolo.

Il volume, oltre ad una bella copertina disegnata appositamente da Alessandrini, vanta divertenti prefazioni-confessioni di Alfredo Castelli e Mario Gomboli.

Alla luce di qaunto detto possiamo affermare che questa raccolta è veramente molto bella da leggere e da collezionare ed è adatta sia agli amanti del fumetto che a quelli del buon giallo.