Nicola Pesce Editore pubblica il romanzo Odio firmato dal giovane scrittore torinese Andrea Borla. Il volume è stato selezionato nell’ambito del concorso letterario DUCAS ed è definito dall’autore come “un giallo al contrario”. Nella sue pagine è presente un assassino, ma lo scopo del libro non è scoprirne l’identità, che è nota sin dall’inizio. È lui, infatti, che racconta la sua versione dei fatti allo psicologo del carcere. Avrebbe potuto rivolgersi al cappellano, ma non è alla ricerca né di perdono né di redenzione: vuole soltanto capire come e perché si è trasformato in una vittima dell’odio.

Le pagine del romanzo sono intense, scorrono velocemente l’una dopo l’altra, e analizzano i recessi più oscuri dell’animo umano. “Siamo abituati a usare la parola odio al posto di non mi piace o non sopporto” spiega l’autore. “Non mi piace un politico, un conduttore, un concetto o addirittura un tipo di verdura o un piatto? Odio quelle persone, odio i broccoli, reputo odiosi certi modi di pensare. Abbiamo annacquato questo concetto: in realtà l’odio è un sentimento decisamente più profondo e pericoloso.”

Non è disprezzo, non è contrapposizione ideologica o lotta di una parte contro l’altra, non è intolleranza. L’odio è una forza capace di abbattere le inibizioni create sia dall’educazione, sia dall’istinto di autoconservazione che l’uomo ha dentro di sé. È la molla che fa dubitare di riuscire a fermarsi se ci trovassimo nelle condizioni di uccidere la persona odiata.

“Rispetto al romanzo fantasy uscito pochi mesi fa (Rethor&Lithil – Il preludio – Magnetica Edizioni)” spiega Borla “credo che Odio si possa rivolgere a un pubblico decisamente più ampio, composto sia da coloro che cercano nella lettura spunti di riflessione, sia da chi ama la letteratura di evasione.”

I semi dell’odio sono piccoli e neri, come quelli del papavero. Un occhio poco attento potrebbe scambiarli per minuscoli sassolini o granelli di polvere attaccati gli uni agli altri. Non bisogna tuttavia farsi ingannare dalla loro apparente irrilevanza. In breve tempo si trasformeranno in piante rigogliose e forti, difficili da sradicare e pronte a generare altri semi.

Piero Scacchi si ripete molto spesso questi concetti. Piero ha tanto tempo a sua disposizione, e può utilizzarlo per coltivare i pensieri che più lo aggradano. Deve scontare vent’anni di carcere per omicidio, e vent’anni solo davvero lunghi da far passare. Piero legge, riposa, dorme, parla con i compagni di cella, tutte occupazioni che lui definisce orizzontali. Quando un giorno si stufa di quel monotono susseguirsi di azioni sempre uguali decide che è venuto il momento di cercare qualcuno a cui raccontare per filo e per segno la sua storia.

All’inizio Piero valuta se sia il caso di presentarsi dallo psichiatra del carcere o di bussare alla porta del cappellano. Alla fine sceglie il primo dei due: Piero non è alla ricerca né del perdono né della redenzione, ma solo di qualcuno che lo aiuti a ripercorrere i fatti che l’hanno visto protagonista e a scoprirne i lati ancora oscuri.

“Odio” – Andrea Borla – Nicola Pesce Editore – pag. 140 – € 15,00 – ISBN 978-88-88893-17-4 – sito internet www.andreaborla.com

Casa Editrice http://www.nicolapesceeditore.it/