The Guardian, dell’ex fuggiasco Andrew Davis è, né più né meno, quello che ci si aspetta: Ben Randall (Kevin Costner) veterano over 50 della Coast Guard Rescue Swimmers, inciampa nel destino cinico e baro che gli toglie d’un colpo solo tutta la sua squadra di salvataggio. Spedito a ricomporre i pezzi sparpagliati del proprio ego in una scuola d’addestramento, svezzerà a dovere la giovane promessa Jake Fischer (Ashton Kutcher, con una inamovibilità facciale preoccupante…) fino a farne un suo più che degno successore pronto a salvare altre vite. Anche il come questo avverrà sarà come ti aspetti che sia (in fin dei conti com’è sempre stato…): bastone e carota, che tradotto fa alzatacce la mattina, colpi bassi, punizioni, minacce, con sullo sfondo il rapporto padre figlio che piano piano trascolora nella solidarietà maschile (vedi l’andata al bar insieme), il tutto solo e soltanto per togliere il superfluo e lasciare ciò che conta veramente: salvare quanti più naufraghi possibili, senza dimenticare mai che “c’è morto e morto” e che quando c’è da scegliere chi salvare “io ho sempre scelto quello che ho raggiunto per primo” (pillole di saggezza di Randall). Si dirà, a ragione, Ufficiale e Gentiluomo traslato dall’aviazione della Marina degli iùesei alla Coast Guard (a proposito, The Coastguard è un film di Kim-Ki-duk…), con un finale diverso però, sospeso a metà tra cielo e mare, a metà tra “è giusto che i vecchi si facciano da parte per lasciare spazio ai giovani” (si “faccino” avrebbe detto Fantozzi) e “quando la leggenda diventa realtà vince la leggenda (o secondo altre versioni “stampiamo la leggenda”)”. Insomma, un film che mette in immagini il rito di passaggio dall’infanzia all’età adulta discreto e niente più. Le scene più efficaci, neanche a dirlo, sono quelle squisitamente acquatiche, con la dialettica alto (elicottero) basso (mare in tempesta). La CG (ecco i credits: Ray McIntyre Jr., John P. Mesa, William Mesa, Jerry Pooler. Digital Dream, Flash Film Works, Furious FX, Pixel Magic) fa notare la sua presenza sui totali (onde…) ma non aggiunge nulla a quello che aveva già mostrato La tempesta perfetta (quindi, anche da questo punto di vista, nulla di nuovo da segnalare…).