Sull'ultimo Paris Match (del 29 novembre 2006, per l'esattezza), splendido settimanale francese che oltre alle facezie e agli spettegolezzi di fidanzamenti reali parla spesso e volentieri di libri, c'è a pagina 16, un bell'articolo sul mitico e irraggiungibile Gérard de Villiers, l'autore di SAS, che viene pubblicato in Italia dalla longeva e tradizionalissima collana di spionaggio Segretissimo di Mondadori. È noto che spesso e volentieri i veri agenti segreti ci mettevano le mani nello scrivere i "gialli" di spionaggio, vedi le famose avventure di Nick Carter che "sembra" fossero scritte da un panel di veri agenti segreti della CIA e qualcosa di vero ci deve essere stato, visto che, a riflettere, lo spionaggio che esce in Italia e altrove quasi sempre celebrava e ancora oggi celebra, un lato soltanto di quello che potremmo chiamare ancora oggi, il vecchio muro di Berlino. Almeno, questo risulta a mia "ignoranza" (dico ignoranza perché ovviamente sono più ignorante che sciente!). E appunto, l'articolo comparso su Paris Match sembra confermare questa mia idea, visto che il sottotitolo dice circa così: “L'ultimo Gérard de Villiers contiene informazioni che solo i servizi segreti occidentali potevano conoscere. Informazioni che neppure Carla del Ponte, procuratore generale del T.p.i. per l'ex-Yugoslavia, ha avuto a disposizione”.

L'articolo prosegue con appunto la certezza che GdV abbia avuto questi contatti, infatti il Dossier K, così si chiama l'ultimo romanzo dello scrittore francese, che racconta la caccia a Radovan Karadzic, secondo Paris Match non è altro che il dossier dei segreti francesi di questa "traque", ovviamente rimaneggiato in modo da sembrare un romanzo. Nelle domande rivolte allo scrittore, lui stesso confessa che i suoi romanzi sono 20 % invenzione e 80 % verità. E questo aspetto è secondo coloro che l'hanno letto, ancora più evidente rispetto ai romanzi precedenti, (ricordiamo che GdV in quarant'anni di scrittura, ha scritto 165 SAS, con una tiratura ciascuno, più o meno, di circa 180mila copie...) che peraltro, sono anch'essi ricettacolo di dossier dei servizi segreti rivisti e riscritti. Per quanto riguarda la segretezza di quest'ultimo Dossier K, GdV confessa di aver avuto accesso a tale materiale segreto, perché Philippe Rondot, che era stato responsabile dei criminali di guerra yugoslavi, da parte francese, è andato in pensione e quindi gli ha lasciato sbirciare (fotocopiare?) il suddetto Dossier. In più, monsieur Rondot gli ha dato anche dei numeri di telefono e Gérard de Villiers si è fatto più di duemila chilomteri attraverso Serbia, Bosnia e Montenegro per "toccare con mano" quanto da lui fotocopiato... volevo dire: letto. Curiosa è una tappa del suo viaggio, al monastero di Chilandar, sul monte Athos. Sembra infatti che anche Karadzic vi si sia rifugiato in vari momenti della sua fuga e un terzo dei monaci attulamente ivi rifugiati, sono vecchi commandos implicati del massacro di Srebenica (pentiti delle loro azioni?, aggiungo io! Questo dice Gérard de Villiers, ovviamente, tradotto dall'articolo). E secondo Gérard de Villiers Karadzic è ancora oggi in Grecia, da qualche parte. Alla successiva domanda di Paris Match se le sue rivelazioni non rischino di mettere il personaggio e gli altri personaggi in questione in allarme, Gérard de Villiers sempre a conoscenza di come va il mondo, dice che nessuno li cerca più. Le stesse persone con cui lo scrittore ha parlato, gli hanno fornito tali informazioni apertamente, senza nessun problema, non sono più ricercati, perchè ciò fa parte degli accordi segreti di pace di Dayton. Molte concessioni sono state fatte ai dirigenti serbi, affinché firmassero la pace, nel 1995.

Insomma, per concludere... come lettore forse un po' cinico, di questo articolo, non mi sono scandalizzato, infatti la Storia ci insegna che "i colpi di spugna" sono stati tanti e tanti ancora saranno.

Viene il dubbio che forse solo uno scrittore di romanzi, può raccontare la verità, sapendo che tanto la verità non rende liberi, (e chi vuole essere libero al giorno d'oggi?) al massimo diverte o incuriosisce; ma subito un'altra domanda mi balugina nelle meningi, chi sa dirmi quale scrittore italiano riceve informazioni dai servizi segreti per scrivere i suoi romanzi e magari, chissà quanti insospettabili giornalisti fanno parte delle "barbe finte" (vedi casi degli ultimi mesi, anche qui in Italia, anche se per altri motivi)? Da ora in poi, leggerò ogni Segretissimo (o altra collana) con più attenzione... chissà che non legga verità che non posso sapere in altro modo, che poi mi rendano libero o no, è affar mio.