Questo mese c’è grande ritorno di Oliver McKeown, detto Banshee, agente del JID (Joint Intelligence Directorate) che i lettori di Segretissimo ben conoscono ed amano da ormai dieci anni. Era proprio il 2003 quando, con Furia a Lombok (n. 1478), Segretissimo presentava un nuovo grande autore della SFL (Segretissimo Foreign Legion), il team di autori italiani sotto pseudonimo. Dopo Le Tigri e il Leone (1501), L’arma birmana (1516) e Manila Sunrise (1557), ecco la quinta attesa avventura del personaggio: Banshee. Dossier 636 (n. 1600) di Jack Morisco, alias Giancarlo Narciso.

        

Dalla quarta di copertina:

Oceano Indiano. Il somalo Dahir e la sua banda di pirati si sono impadroniti di una superpetroliera britannica e aspettano i milioni di dollari del riscatto. Parecchi milioni. Con quattro cariche esplosive ben piazzate a bordo, a nessuno verrà l’idea di tentare un blitz. E infatti lo scambio va a buon fine, come sempre. Perché la pirateria ormai è un business molto redditizio. Ed è proprio a ricostruire il giro dei soldi che mirano Oliver McKeown, nome in codice Banshee, e il JID, lo spionaggio singaporeano, per stroncare un’organizzazione che alimenta il terrorismo internazionale con enormi flussi di denaro. Si dice che la Jeemah Islamiya stia preparando qualcosa di grosso. Si parla di un nuovo leader emergente e del possibile acquisto di armamenti nucleari da un ex ufficiale dei servizi segreti russi. E di una misteriosa serie di operazioni finanziarie indicata come dossier 636. Una denominazione apparentemente innocua. Per un piano sconvolgente.

Ecco l’incipit:

Lo sentirono ancor prima di riuscire a vederlo. Fu Abdul, il più giovane dei suoi, il primo ad avvistarlo. Glielo indicò, fiero. Veniva da ovest, dalla costa. Un puntino nero che si stagliava contro il sole al tramonto.

Dahir Mohamed Hayeysi sollevò il binocolo e inquadrò l’elicottero. Volava basso sulla superficie dorata dell’oceano.

Abbassò lo sguardo verso il ponte della British Pioneer. Erano passate più di tre settimane da quando si erano impadroniti della superpetroliera, ma ancora non si era abituato alla mole. Era lunga come tre campi di calcio messi in fila e nel suo ventre custodiva oltre trecentomila tonnellate di greggio. Che, agli attuali prezzi di mercato, valevano più di duecentocinquanta milioni di dollari.

“Aggiungi cento milioni per la nave. Vorrai metterne altri cinquanta come risarcimento per le vite dell’equipaggio? No, dico, stiamo parlando di vite umane qui, di ventun marinai filippini – carne da macello, d’accordo – ma anche di sette ufficiali, di cui tre britannici e quattro singaporeani. Merce pregiata, quella, con parenti capaci di farti causa, di intentarti una class action in una di quelle corti europee sempre pronte a infliggere risarcimenti astronomici alle società multinazionali. In tutto fanno più di quattrocento milioni. Di dollari, non caramelle.”

        

Jack Morisco è l’alter ego di Giancarlo Narciso, autore giramondo che ha vissuto in Asia gran parte della sua vita adulta. Con il suo vero nome ha firmato la trilogia di Rodolfo Capitani composta da Incontro a Daunanda (premio Scerbanenco 2006), Singapore Sling (premio Tedeschi 1998) e Le zanzare di Zanzibar. Ha scritto inoltre i romanzi Otherside (terzo classificato al premio Azzeccagarbugli 2011), Solo fango, Un’ombra anche tu come me, Sankhara (finalista al premio Scerbanenco 2002), I guardiani di Wirikuta, il monologo teatrale Eclissi e numerosi racconti. Come Jack Morisco ha firmato la serie di Banshee.

         

Questo mese la collana Segretissimo SAS - impegnata nelle ristampe delle avventure del personaggio più amato dai lettori da cinquant’anni - presenta la quarantesima avventura di Malko Linge, Sua Altezza Serenissima. SAS n. 66 presenta Garofani rossi (Les sorciers du Tage, 1975) di Gérard de Villiers, già apparso nel numero 666 di Segretissimo (2 settembre 1976).

         

Dalla quarta di copertina:

Maggio 1975. Nella Lisbona rivoluzionaria il fotografo Joe Walker sa come mimetizzarsi tra le folle di manifestanti e i miliziani che presidiano le strade. Non farebbe una bella fine, se si scoprisse che dietro il suo aspetto da vagabondo, sotto quelle lenti spesse e quei jeans rattoppati, c’è un uomo della CIA. Area caldissima il Portogallo, per l’Agenzia, che si è fatta cogliere di sorpresa dalla Rivoluzione dei garofani e ora si ritrova con un paese che pullula di spioni del KGB. E proprio alla continua ricerca di notizie riservate, Joe sta aspettando fuori da una caserma due informatori: la bella Guadalupe e suo marito Alfonso. Ma la coppia viene improvvisamente bloccata dai militari e la loro auto crivellata da raffiche di mitra. Lui muore. Lei, ferita, viene portata via. Joe ha scattato foto di tutto, e ora quelle immagini Malko Linge se le vede scorrere davanti agli occhi negli uffici della CIA a Lisbona. Toccherà a lui intervenire nella guerra sotterranea che si sta combattendo da quelle parti. Brutta grana per il Principe delle Spie, in un angolo d’Europa ad altissimo tasso d’infiltrazione sovietica.

         

Ecco un estratto:

Malko era arrivato a Lisbona da appena una settimana. Si era installato all’hotel Altis, facendosi passare per un esperto economico tedesco, una copertura completa preparata dall’ufficio di Vienna, e aveva avuto, volutamente, solo pochi contatti con l’ambasciata americana e l’Agenzia. Lo avevano strappato dal suo castello di Liezen per una missione “facile”, due giorni prima della data di partenza per una crociera in Grecia.

Gli americani erano in contatto con Natalia Grifanov da parecchi mesi. I contatti erano incominciati a Mosca prima che lei arrivasse in Portogallo col marito. Natalia aveva manifestato l’intenzione di passare dalla parte degli occidentali. Ben inteso, quando si trattava della moglie di un alto funzionario del KGB, la CIA era estremamente diffidente. Poteva essere una provocatrice, o semplicemente fare il doppio gioco. Malko non sapeva nulla delle trattative che c’erano state, dei controlli effettuati, ma Thomas gli aveva annunciato che Langley aveva finalmente dato il via libera all’operazione.

         

Nato a Parigi nel 1929 da una famiglia di militari con ascendenze aristocratiche, Gérard de Villiers inizia la carriera come giornalista, dopo essersi laureato in Scienze politiche. Nel 1965 scrive il primo romanzo con protagonista SAS, Sua Altezza Serenissima Malko Linge: SAS a Istanbul. Seguiranno più di 190 avventure di SAS, e de Villiers introdurrà nella spy story elementi di sesso e di violenza prima sconosciuti.

          

Banshee. Dossier 636 di Jack Morisco (Segretissimo Mondadori n. 1600), 210 pagine, euro 4,90

          

SAS. Garofani rossi di Gérard de villiers (Segretissimo SAS n. 66), 196 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Bruno Just Lazzari