Dal lontano 1979, anno di I guerrieri della notte, al 1999, anno del trionfo di Matrix, l’action movie ha affrontato delle drammatiche metamorfosi strutturali, produttive linguistiche e promozionali, e si è andato configurando come il cinema americano per eccellenza. Ambizione di Action! di Giona A. Nazzaro (Le Mani, 2000) è di fornire alcuni indizi e tracce di questa evoluzione tutt’ora in pieno divenire (riservandosi il diritto di non trarre conclusioni).

Attraverso una struttura paradigmatica, piuttosto che un appoccio storicistico, si tenta di individuare quelle linee di forza che hanno contribuito a modificare, a partire dalla metà degli anni Settanta, il volto del cinema d’azione hollywoodiano. In questo senso il volume in questione è anche la storia di una Hollywood che non c’è più (ma che forse non c’è mai stata...) e il tentativo di pensarne un’altra le cui coordinate s’iniziano a intravedere attraverso le mutazioni introdotte dalla grafica digitale e dalla (tardiva) adozione della retorica spettacolare del cinema di Hong Kong.

Infine, il venir meno della tassonomia tradizionale dei generi ha favorito lo sviluppo di uno spettacolo globale che, intuito attraverso l’influenza esercitata dal videoclip agli albori degli anni Ottanta, trova oggi nei multiplex il luogo ideale dove celebrare un problematico momento di transizione della storia del cinema americano. Inevitabilmente questa storia riguarda anche noi.

Action! Forme di un transgenere cinematografico di Giona A. Nazzaro (Le Mani, 2000) - pp. 224 - euro 14,46 - ISBN8 8-8012-152-9