Di questo film si è molto parlato ma, a parte una fuggevole presentazione al festival di Bruxelles, nessuno l’ha visto sullo schermo, almeno in Italia. Si tratta infatti del prequel dell’esorcista girato da Paul Schrader e ritirato integralmente dalla produzione che lo ha rifatto realizzare con una differente sceneggiatura negli stessi luoghi, con parte del cast da Renny Harlin. A molti L’Esorcista, la genesi può non essere piaciuto. Io non l’ho trovato malissimo (a parte le iene digitali) e mi rendo conto che con un film come quello di Friedkin - che può essere considerato uno dei migliori film della storia del cinema - il confronto è sempre perdente. Di fatto della versione di Schrader accusata di essere troppo poco “orrifica” e di tradire le aspettative del grande pubblico, gli appassionati meritano di almeno una visione per poter giudicare. Prima di addentrarci in una disanima del film, diciamo subito che concordo con la produzione. Il film ha un suo valore ma non era assolutamente valido sul piano commerciale per il grande pubblico che, quando sente parlare di Esorcista, a ragione o a torto cerca certe emozioni.

Questo film tali emozioni non le ha, vorrebbe giocare su un altro registro e, in alcuni casi ci riesce ma per altri versi fallisce miseramente. Manca purtroppo il pathos e il confronto con Satana (ma il buon vecchio Pazuzu non era meglio?) risulta così poco convincente da apparire ridicolo. Anche la figura della dottoressa (sostituita nel film uscito in sala con Isabella Scorupco che fa onestamente la sua parte di indemoniata) ha una minor importanza e sorvola a tutta una serie di implicazioni con il personaggio di Merrin. Questi poi, benché interpretato dallo stesso Stellan Skasgard che è perfetto in entrambi i film, risulta meno convincete in questa versione e tutto il suo segreto rovello, alla fine, è meno verosimile. Insomma un brutto film? No, perché Schrader ha una mano sicura e sa come valorizzare inquadrature e atmosfere. C’è da domandarsi però come la produzione gli abbia consentito di arrivare sino a un prodotto finito; non si tratta di un rough cut ma di un film completo che, sebbene mancante di traccia italiana era già pronto per l’uscita in sala. Voglio dire, Schrader ha fatto quello che la sceneggiatura prevedeva. Forse se la produzione avesse letto il testo prima di farlo realizzare si sarebbe resa conto che certi elementi non c’erano proprio.

In ogni caso per i patiti del genere e per i cinefili in generale è un’occasione ghiotta e singolare da vedere, un’altra angolazione della storia, girata parzialmente negli stessi luoghi e con alcuni degli interpeti dell’altro film. Sul giudizio ognuno è libero di esprimere il proprio parere. Io ho detto la mia…

Per la cronaca l’ho trovato a Milano presso il mitico Bloodbuster di via Panfilo Castaldi ma il film è reperibile anche su www.play.com ovviamente in regione 2 anche se parlato in inglese, spagnolo e tedesco con relativi sottotitoli. Per me vale la pena di dargli un’occhiata. Non mi risulta che debba uscire in versione italiana.

Dominion - USA - 2004 - regia di Paul Schrader - sceneggiatura di William Wisher e Caleb Carr. Con Stellan Skarsgard, Gabriel Mann e Clara Bellar - durata 111 - Distribuito da Warner Bors. Giudizio: buono