Foto, giornali d'epoca, filmati per ripercorrere 17 grandi casi di cronaca

nera avvenuti a Roma tra il '45 e il '91 questo è Roma in nera.

Martedì 14 febbraio, al Piccolo Eliseo, Corrado Augias parlerà del caso

Montesi.

Martedì 21 febbraio, al Piccolo Eliseo, Antonio Padellaro parlerà del

delitto Fenaroli.

Martedì 28 febbraio, al Piccolo Eliseo, Carlo Lucarelli parlerà

dell'omicidio di via Poma.

Al Filmstudio, dal 25 febbraio al 19 marzo, verranno riproposti 40 noir

all'italiana da Ossessione di Luchino Visconti a Romanzo criminale.

Questi sono solo alcuni degli appuntamenti che si terranno nel periodo della mostra, promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali Sovrintendenza ai Beni Culturali.

Con essa Roma scopre uno dei suoi lati più oscuri, quello della cronaca nera, che spesso si tinge di giallo. Dal caso di Arnaldo Graziosi, accusato di aver ucciso la moglie, fino all’omicidio dell’Olgiata, la mostra è una rassegna di noti delitti, spesso irrisolti, che hanno occupato molte pagine dei giornali e hanno toccato da vicino e in vario modo l’opinione pubblica italiana. Donne uccise dai mariti, uomini vittime della criminalità, o essi stessi criminali, storie passionali che si concludono tragicamente, episodi di pedofilia e omosessualità, misteriosi incidenti che sfociano in affaire, fino al vero e proprio delitto politico.

Molte le testimonianze in mostra: fotografie che raccontano gli “avvenimenti” e i ritratti dei protagonisti, provenienti da importanti archivi fotografici; giornali dell’epoca con i resoconti dei fatti, filmati provenienti da Rai Teche e dall’Istituto Luce con ricostruzioni delle vicende. Una Roma che svela il suo aspetto meno noto e più inquietante: all’ombra dei maestosi monumenti che ne fanno la città più bella del mondo, sui dolci colli rinfrescati dal delicato ponentino, nell’oscurità di stretti vicoli, si sono consumati negli anni feroci delitti, atroci torture ed efferati crimini. Nel percorso di questa esposizione si vogliono mettere in luce sia i fatti della cronaca sia lo stretto legame che esiste tra la cronaca nera e l’evoluzione della città. Per esempio, l’uccisione dei fratelli Menegazzo nel 1967, a scopo di rapina: oggi sembra un fatto quasi “normale”, all’epoca fu una delle prime rapine a mano armata, che suscitò una fortissima impressione.

Un maggiore approfondimento è dedicato ai casi che hanno colpito maggiormente l’opinione pubblica: l’uccisione di Wilma Montesi trovata morta sulla spiaggia di Ostia il 10 aprile 1953, l’accusa a Giovanni Fenaroli di aver assassinato la moglie Maria Martirano il 10 settembre 1958 e, storia ancora dei giorni nostri, il massacro di Simonetta Cesaroni in Via Poma.

Fatti di cronaca, attraverso i quali viene anche ricostruita la società dell’epoca, le abitudini e il costume degli italiani, l’impatto delle notizie date dai mezzi di informazione sull’opinione pubblica. La stessa evoluzione dei mezzi di informazione, dapprima costituiti solo dalla radio e dai giornali (fatti di poche pagine, poiché anche la carta costava), e successivamente arricchiti dalla televisione di Stato, le televisioni private, le moltissime testate giornalistiche, internet ai suoi albori, e così via, hanno certamente contribuito a modificare la maniera di percepire questi tragici fatti.