Harry Lockhart, un ladro in fuga braccato dalla polizia, si ritrova per caso a partecipare alle audizioni per un film poliziesco hollywoodiano. Superato il provino viene spedito a Los Angeles dove per calarsi meglio nei panni di un detective viene affiancato a Perry Van Shrike, un vero investigatore privato.

I due, con l’aiuto di un’amica di infanzia di Harry di nome Harmony si ritroveranno a indagare su una serie di delitti…

 

Kiss pochi, bang di più. Il film di Tessari (Kiss kiss…bang bang, appunto…) è un po’ che non si vede in giro, e quindi rimane difficile dire se c’entra qualcosa (probabilmente no…).

Sembra entrarci di più un film come Un bacio e una pistola di Aldrich, per via di un certo clima cupo che si respira e per come, a iniziare da un certo punto in poi, i cadaveri cominciano a fioccare (come nel titolo del libro di J. P.Manchette Piovono morti), cadaveri che pure una volta trapassati continuano a infestare i bagni dei vivi dove finiscono spruzzati di urina oppure fanno loro da involontari salvavita permettendo, ai vivi appunto, di aggrapparsi ai loro arti per non precipitare da un cavalcavia.

 

Attenzione, perché questo Kiss kiss bang bang, frutto della coppia di Arma Letale Shane Black (che stavolta firma anche la regia) e Ron Silver, sorprende non poco e magari tra una diecina di anni diventerà un cult-movie per le giovani leve appassionate del noir cinematografico.

Il film si lascia vedere (nonostante la trama un po’ confusa…): dialoghi serrati, battute a raffica e parecchie digressioni all’inizio, dove il racconto si smonta e si rimonta sotto la guida dalla voce narrante del protagonista Harry Lockhart (Robert Downey Jr, un talento della recitazione, traboccante di energia).

Insomma un continuo giocare sullo status della finzione che con il ricorso all’interpellazione, sotto varie forme (l’autopresentazione di Harry che guarda in macchina, gli stop-frame, la storia che ricomincia, gli eventi che sembrano venire da un libro giallo che Harry e Harmony hanno letto quando erano bambini) viene bellamente mandata all’aria quasi a sottolineare che nulla, alla fin fine, va preso sul serio.

 

Insomma un film tutto sommato anomalo nel panorama attuale, con momenti pulp capaci di strappare una risata e subito dopo far pentire di averla fatta (tipo Harry che prima perde un dito tranciato da una porta che si chiude, poi se lo fa riattaccare, poi lo perde di nuovo, poi lo ritrova e a scanso equivoci lo mette nel ghiaccio in attesa di farselo riappiccicare per poi perderlo una volta per tutte mangiato da una cane…), ma anche capace, dietro la cortina fumogena del divertissement, di ricreare il clima e gli stilemi dei noir di una volta.