Operazione Venere A 25 anni dalla sua prima uscita nella collana di Segretissimo, Oltre edizioni ripubblica “Operazione Venere”, una spy story dal ritmo incalzante e avvincente, scritta da Diego Zandel ed ambientata a Cipro, il paradiso delle spie. 1994: venti anni dopo il fallito colpo di stato che avrebbe dovuto unirla alla Grecia, la nave da crociera italiana “Esperia” fa tappa nella splendida isola, celebre per le sue bellezze naturali ed artistiche. Peccato che Cipro sia oramai divisa in due stati: la Repubblica Turca di Cipro del Nord, popolata quasi del tutto da turchi ciprioti musulmani di rito sunnita e sostenuta militarmente dalla Turchia; la repubblica di Cipro abitata dai greci ciprioti, in netta prevalenza cristiani ortodossi, parte dei quali hanno abbandonato il territorio occupato dall’esercito turco. Per i patrioti greco-ciprioti l’arrivo della nave “Esperia” con a bordo turisti provenienti dal tutto il pianeta rappresenta un’ottima occasione per attirare l’attenzione del mondo politico internazionale sulla situazione dell’isola, tantopiù che nello stesso giorno la regina Elisabetta è in visita a Cipro, a suo tempo una colonia britannica. Il pullman che porta i passeggeri della nave a visitare il il tempio di Venere viene sequestrato dai i patrioti del movimento Elefthero Kyprou, i quali non esitano a chiedere subito il ritiro da Cipro dell’esercito turco e dei cinquantamila coloni proveniente dall’Anatolia. In realtà i patrioti greco-ciprioti non vogliono fare del male ai prigionieri, sono mossi da un nobile scopo, e, soprattutto, la loro preparazione militare è modesta rispetto a quella di altri servizi segreti che si mettono subito sulle loro tracce, decisi a sfruttare a loro vantaggio la situazione. Perché tra gli ostaggi, uomini e donne, adulti e bambini, etero e non, viaggia una persona importante agli occhi dei servizi segreti iracheni e, come non bastasse, i servizi segreti di un’altra potenza vorrebbero approfittare del sequestra per creare un caso internazionale che torni a loro vantaggio. Quello che sembrava una semplice operazione è, insomma, destinata complicarsi sempre di più via via che nuovi protagonisti entrano in azione. Nonostante sia passato un quarto di secolo, “Operazione Venere” è romanzo rimasto tuttora attuale e non solo sotto l’aspetto geopolitico, ma anche per quanto riguarda il suo ritmo narrativo, la suspence e la capacità di catturare la curiosità del lettore. Per quanto riguarda la storia questa manifesta fin dalle prime pagine un ritmo incalzante, che non verrà mai meno fino alla fine dell’opera, grazie al dispiegarsi di nuove situazioni e nuovi personaggi. Quello che era apparso un semplice sequestro, diventa sempre di più un intrigo internazionale pieno di colpi di scena e continui rovesciamenti di campo, una storia resa ancora più avvincente da uno stile narrativo chiaro e coinvolgente, il quale invoglia il lettore a proseguire per sapere come finirà la storia. “Operazione Venere” è un romanzo perfetto per chi ama le storie di spionaggio classiche, prive di violenza gratuita, un’opera dove Diego Zandel affronta due argomenti a lui molto cari, l’identità culturale e l’essere nato in una zona di frontiera, la sua famiglia era originaria di Fiume. Due temi rafforzati dall’amore per il mondo greco e per l’Istria, due parti del mondo che sono spesso presenti nelle sue opere come ambientazione e argomento delle sue storie.