Nuovo thriller a sfondo storico per la Newton Compton: Le dieci chiavi di Leonardo (2021) di Luca Arnaù.

La trama

Firenze, 1481. Uno spietato assassino, subito ribattezzato “Strappacuori”, uccide le sue vittime dopo indicibili tormenti, strappando loro il cuore. Ser Pardo de’ Giovannini, consigliere del Magnifico, ha bisogno di qualcuno che conduca le indagini in modo non ufficiale: le vittime sono molto vicine a Lorenzo de’ Medici. Decide allora di avvalersi dell’ingegno del giovane Leonardo da Vinci. Con l’aiuto di Bencio, il suo giovane allievo, e di Lapo Caperna, il Capo delle Guardie, Leonardo inizia la sua indagine mentre i delitti si susseguono inarrestabili. Grazie al suo acume si accorge ben presto di un inquietante filo conduttore che sembra guidare la mano del colpevole: è l’Inferno dantesco. Ma l’astuzia di Leonardo dovrà fare i conti con la spietata freddezza di un assassino che non si ferma di fronte a nulla pur di portare a compimento la sua raccapricciante opera. Anche per un genio come Leonardo, risolvere questo mistero potrebbe non essere così facile…

L'incipit

25 marzo 1481, Capodanno fiorentino

Firenze

Ricordava pochissimo di quello che era successo quella sera. Ma sapeva di essere in trappola. Quando aveva ripreso i sensi, si era ritrovata completamente nuda, con i polsi legati così stretti da renderle le mani quasi insensibili, appesa per le braccia a un gancio da macellaio che pendeva dal soffitto. Si guardò intorno. Si trovava in una piccola stanza di pietra senza finestre, illuminata da un braciere acceso, posto al centro del pavimento. Davanti a lei c’era una porta di legno. Nient’altro.

Lucrezia della Torre era una delle ragazze più belle e ricche di Firenze. Proprio quel giorno, era toccato a lei l’onore di aprire i festeggiamenti di Capodanno, sfilando per le vie di Firenze scortata da un gruppo di nobili e preceduta dal gonfalone della città. Elegantemente vestita con l’abito di broccato blu che sua madre aveva fatto cucire per l’occasione, Lucrezia aveva deposto il tradizionale mazzo di fiori davanti all’immagine della Madonna sull’altare della basilica della Santissima Annunziata. Tutta Firenze in processione l’aveva seguita in religioso silenzio: una magnifica vetrina per la sua famiglia e per suo padre, messer Alfonso Orso della Torre, uno dei Dieci di garanzia, i consiglieri più stretti di Sua Signoria Lorenzo de’ Medici.

Era terrorizzata, sentiva il cuore battere forte, mentre la paura le impediva di pensare. Il dolore alle braccia era insopportabile: provò a mettersi in punta di piedi per cercare di alleviare lo strazio. Sicuramente, gli uomini della milizia degli Otto di guardia e balìa avrebbero rivoltato Firenze pur di riportarla a casa sana e salva. E poi – continuava a ripetere a sé stessa – non poteva succederle niente: aveva solo diciassette anni e tutta la vita davanti. Era troppo brava, troppo ricca, troppo bella. Non le sarebbe accaduto nulla di male, ne era sicura.

Quei pensieri l’aiutarono a calmarsi un po’. Ora il panico non le stringeva più la gola come un cappio. Presto le guardie di suo zio, ser Pardo de’ Giovannini, il potentissimo capo della polizia segreta dei Medici, sarebbero giunti a liberarla. Il suo rapitore sarebbe stato torturato col ferro e col fuoco e poi squartato dal boia del pratello di Nemi, sul palco delle esecuzioni pubbliche. Il suo corpo fatto a pezzi, poi, avrebbe fatto bella mostra di sé davanti alle porte della città, come monito per chi pensasse di poter impunemente rapire la figlia di cotanto genitore.

L'autore

Luca Arnaù, genovese di nascita e milanese d’adozione, è un giornalista, direttore di riviste e agenzie di stampa. Ha diretto testate storiche quali «Eva 3000», «Vip», «Ora», «Di Tutto», «Nuova Epoca», «Top Salute», «Corona Star’s». Attualmente lavora come autore di documentari e serie TV. Ha fatto il ghost writer per molti vip e ha scritto racconti sotto pseudonimo.

Info

ISBN: 9788822748546 – Pagine: 320 – Nuova Narrativa Newton n. 1166