Jordskott è una serie televisiva crime drama girata in Scandinavia a partire dal 2015, dalle livide atmosfere, come i più famosi ‘Nordic Noir’ come Millennium e Fortitude che si sono guadagnati il favore della critica in tutto il mondo e hanno generato un’onda di storie simili, prodotte anche fuori dai Paesi Scandinavi.

Creata da Henrik Bjorn con un cast eccellente, applaudito dalla critica, composto tra gli altri da Moa Gammel e Happy Jankell, Jordskott, nel corso dei suoi 10 episodi è stato il drama più seguito di sempre nella storia della tv svedese, registrando ascolti record.

 

La detective Eva Thörnblad ritorna nella sua città natale sette anni dopo la scomparsa di sua figlia, cercando di trovare un collegamento con un caso attuale.

Jordskott segue la detective Eva Thörnblad (Moa Gammel) mentre torna nella sua città natale per indagare sulla scomparsa di un ragazzo che crede possa essere collegato alla scomparsa della figlia Josephine, sparita sette anni prima. La premessa richiama sicuramente alcuni dei programmi scandinavi simili degli ultimi anni, come "The Killing" e "The Bridge" anche se Jordskott all'inizio sembra essere solo un’altra storia incentrata su un detective ossessionato, introduce rapidamente elementi della mitologia e stabilisce una relazione tra uomo e natura che lo distingue come qualcosa di molto diverso.

Mentre la storia si svolge, accadono molte cose strane. Scopriamo che il padre di Eva si è suicidato e che possedeva la Thörnblad Cellulosa, che gioca sugli aspetti ambientali della storia. Nella sua casa, Eva scopre strani simboli disegnati su un piccolo pezzo di carta e cerca di decifrarli. Ad un certo punto scopre una ragazza quasi catatonica (Stina Sundlöf) e immediatamente si convince che si tratta di Josephine, anche se le viene detto che il DNA non corrisponde.

Sembra che accadano molte cose inspiegabili e nel terzo episodio vediamo cosa succede quando le persone finiscono sole nei boschi. Vediamo tre bambini che bazzicano nei boschi e un mostro a forma umana esce e li attacca. Sembra che ci siano conflitti tra questa foresta magica e la gente di questa città, in particolare i Thörnblads.

Le persone che vogliono guardare un misterioso serial cinematografico potrebbero essere deluse da Jordskott. Non si tratta di trovare un assassino o qualcosa del genere, si tratta di come le persone influenzano il mondo che li circonda e il costo che viene eventualmente pagato per il danno fatto. È ben girato, la foresta svedese è ripresa magnificamente e in modo agghiacciante, e contiene grandi interpretazioni di Gammel e Goran Ragnerstam (nei panni del poliziotto Göran Wass) e di molti altri attori di talento. Jordskott è una questione di tempo, non di eroi o di vittime. Il tempo dilatato in maniera estenuante tende una robusta pelle di vita sopra la quale muovono le vicende dei protagonisti in continuo equilibrio precario con se stessi e con gli altri. Il tempo rende la pelle sempre più fragile come le psicologie di chi è più coinvolto e si sente più in colpa verso quell'ignoto dentro il bosco. Jordskott vive di proiezioni, di incubi, di speranze, tutte quante in direzione di ciò che è sconosciuto, almeno in parte. Colpisce il solido inizio di uno spettacolo che conserva atmosfere drammatiche ispirate a "The Killing" e sensazioni e visioni surreali alla "Twin Peaks", Jordskott, puntata dopo puntata, raggiunge una chiara tenuta di crociera, il tempo se ne impossessa e la manovra, lento, crudele, speranzoso come una lama sottile passata su carta. Nessun bisogno di tagliare, ma di provocare piccole ferite.