La Newton Compton porta in libreria un nuovo grande romanzo a sfondo storico firmato da Simon Scarrow: La spada dell'impero (Day of the Caesars, 2017).

La trama

54 D.C. L’imperatore Claudio è morto e Roma è in tumulto. Nerone, infatti, ha preso il potere, ma suo fratello Britannico non è disposto a tirarsi indietro e si proclama a sua volta vero erede al trono. Una sanguinosa lotta per il potere sta per cominciare. Il prefetto Catone e il centurione Macrone non desiderano altro che un’onorevole carriera nell’esercito, al fianco dei loro uomini coraggiosi. Preferiscono fronteggiare il nemico a viso aperto piuttosto che tendere trappole in qualche intrigo di palazzo. Ma la fama di Catone ha catturato l’attenzione di molti, determinati ad avere lui e i suoi invincibili uomini al proprio fianco, quando ci sarà la resa dei conti. Per sopravvivere, Catone dovrà essere astuto e assicurarsi l’appoggio dell’unico uomo di tutto l’Impero di cui si fida ciecamente: Macrone. Perché intorno a loro sta per cominciare una partita di cui ogni singolo soldato di Roma è diventato una pedina. Un gioco politico che potrebbe scatenare una guerra civile in grado di mettere Roma in ginocchio.

L'incipit

Roma, fine del 54 d.C.

Cominciò, come accade sempre, a causa di qualche bicchiere di troppo. Non che le risse fossero una rarità, nella Suburra, men che meno nella locanda che si chiamava Romolo e la Lupa, ben nota per il suo vino da due soldi, le sue ragazze sempre allegre e per gli informatori che vendevano notizie sulle squadre degli aurighi nelle corse dei carri. Era uno dei più grossi rifugi per ubriachi dei bassifondi, e occupava l'intero pianterreno di un edificio di insulse all'angolo di una piccola piazza. Un lungo bancone correva lungo la parete in fondo, e li il proprietario, Tribonio, gestiva un gruppetto di donne pesantemente truccate che offrivano da bere ai clienti, insieme a qualche pasto e ad altri servizi per chi voleva soddisfare appetiti più carnali. Due grossi uomini se ne stavano accanto a ciascuna delle entrate che davano sulla strada, per controllare che i clienti non fossero armati, prima di permettere loro di entrare. Alcuni osti si rifiutavano di prendere certe precauzioni per timore di allontanare potenziali clienti, ma Tribonio era in affari da più di vent'anni, e aveva una clientela fissa che accettava le sue regole per poter godere dei piaceri che si trovavano nella sua taverna.

Quella notte, circa un mese dopo la morte dell'imperatore Claudio, stava piovendo, e le strade di Roma scintillavano sotto lo scroscio regolare dell'acqua. La dipartita di Claudio era stata salutata da un bel po' di cautela e ansia, da parte del popolo della capitale, e non era stato un bene per gli affari di Romolo e la Lupa, perché molti cittadini si tenevano il più possibile lontani dalle strade, temendo tumulti tra le fazioni rivali che sostenevano i due figli dell'imperatore, Nerone e Britannico. Il vecchio imperatore poteva anche essere stato un po' stordito e goffo, ma aveva dato sempre al popolo pane e giochi circensi, e soprattutto, il suo regno era stato stabile, senza la crudeltà e la spietatezza immotivate dei due imperatori che lo avevano preceduto. Ma la presenza di due eredi al più potente Impero del mondo conosciuto non poteva che portare, come minimo, a una serie di tensioni.

Nerone aveva sedici anni, e ne contava tre più di Britannico. Non era figlio naturale di Claudio, bensì il figlio dell'imperatrice Agrippina, che a sua volta era figlia del fratello di Claudio. Il matrimonio tra zio e nipote aveva richiesto di cambiare la legge, ma i senatori avevano deciso di perdonare un problema minimo come quello di un possibile incesto, pur di mantenere il favore dell'imperatore. Così, Nerone era diventato figlio adottivo di Claudio. Tuttavia, il figlio naturale di Claudio, Britannico, non aveva mai accettato il fratellastro, che ben presto era diventato anche il favorito dell'imperatore, a causa del potere che sua madre aveva sulla mente e sui desideri carnali di Claudio. Così, negli ultimi anni del suo regno, Claudio aveva involontariamente creato una rivalità che ora minacciava la pace di Roma. Sebbene l'imperatrice si fosse affrettata ad annunciare che suo figlio era salito al trono, si sapeva bene che Britannico e i suoi alleati non avevano accettato la situazione, e il popolo era di conseguenza preoccupato, mentre attendeva che la rivalità si risolvesse.

L'autore

Simon Scarrow è nato in Nigeria. Dopo aver vissuto in molti Paesi si è stabilito in Inghilterra. Per anni si è diviso tra la scrittura, sua vera e irrinunciabile passione, e l’insegnamento. È un grande esperto di storia romana. Il centurione, il primo dei suoi romanzi storici pubblicato in Italia, è stato per mesi ai primi posti nelle classifiche inglesi. Le sue opere hanno venduto oltre un milione di copie nel mondo.Scarrow è autore di moltissimi romanzi tra cui Sotto l’aquila di Roma, Il gladiatore, Roma alla conquista del mondo, La spada di Roma, La legione, Roma o morte, Il pretoriano, La battaglia finale, Il sangue dell’impero, La profezia dell’aquila, L’aquila dell’impero, Sotto un unico impero, La spada e la scimitarra, Roma, sangue e arena, Per la gloria dell’impero, L'armata invincibile e I conquistatori (con T.J. Andrews), tutti pubblicati dalla Newton Compton.

Info

La spada dell'impero di Simon Scarrow (Newton Compton – Nuova Narrativa Newton n. 934), 384 pagine, euro 12,90 (in eBook, euro 4,99) – ISBN 9788822723628 – Traduzione di Francesca Noto